Giovedì , 14 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Alberto Figliolia. La chiamano manovra 
Una riflessione sul “decreto salva Italia”
06 Dicembre 2011
 

Finché morte non vi separi.

Così potrebbe definirsi il capitolo “pensioni” nella manovra dolorosamente piovutaci sul capo. Sbigottito e impaurito lo sguardo dell'opinione pubblica.

Da Tremonti a Monti per la gente, per il popolo che lavora e prova a mandare avanti questa sgangherata nazione, le cose non sono affatto migliorate.

Finché morte non vi separi. Non basteranno neanche più 40 anni di contributi per andare in pensione. Ce ne vorranno 41, 42, 43... o 66 anni per gli uomini, forse di più. Una condizione di servitù perenne. Perché non vi sarà più scelta, nemmeno con un gioco d'incentivi e disincentivi (una soluzione che sarebbe stata auspicabile). La scure è calata con violenza inesorabile su aspettative, fatiche che s'aspettavano il giusto premio, speranze.

Rimanere al lavoro in forza di costrizione, oltre ogni limite accettabile – di servizio o anagrafico –, questa una delle soluzioni del campionario svisceratoci dal presente governo, di certo molto più serioso e molto meno chiassoso di quello che l'ha preceduto (colpevole, quest'ultimo, d'inerzia e protagonismo in malafede), ma che nulla sta risparmiando alla comunità.

Una trappola per topi.

Un sacrificio plurimo e pesantissimo dal punto di vista fisico e psicologico, economico e morale, con scarsissime tracce di equità. Un panorama di discrasie infinite, paragonandosi al passato, si spalanca agli occhi di coloro che non potranno più abbandonare i luoghi di lavoro. Un inarrestabile invecchiamento anagrafico colpirà fabbriche e uffici mentre i giovani rischieranno di rimanere a spasso. Fabbriche o uffici che non sono, per lo più, siti arcadici o idilliaci (abbiamo qualche morto sul lavoro e malattie professionali e arretratezza rispetto alla questione del mobbing, del burnout et similia). E non ci sono distinguo nei posti della produzione, nel senso che i carichi di lavoro non sono certo tarati in relazione alle varie età dell'uomo. La mappa dei lavori usuranti e logoranti andrebbe peraltro assolutamente rivista e ampliata. Né è modulata alcuna priorità esistenziale. Davvero il lavoro rischia di apparire come un castigo. Che sia autentica la storia della maledizione biblica?

Una mazzata pesantissima. Un rospo proprio difficile da digerire. E le cosiddette “parti sociali”, alias i sindacati, ovviamente tenuti in disparte, che diranno, che faranno?

Si sventola l'idea del risparmio. Peccato che nel frattempo ci si dedichi allo shopping di aerei da guerra: per la precisione 131 cacciabombardieri F35, valore totale, euro più euro meno, 15 miliardi. Si vocifera anche di altri 10 miliardi per alcune decine di Eurofighter Typhoon. Complimenti! Responsabilità negativa assunta, a dire il vero, da tanti prima, non sarà solo colpa degli attuali governanti. Padre Zanotelli dice che in Italia ogni ora si spendono in armi 3 milioni di euro. Rifletterci sopra.

La sensazione è come se si dovesse lavorare di più e peggio pagati per poter permetterci di allestire scintillanti parate militari e godere di belle acrobazie celesti. Ma, per la miseria!, che se ne fa l'Italia, che costituzionalmente dovrebbe ripudiare la guerra, di 131 caccia F35? O da chi ci dovremmo difendere? Dai disgraziati che attraversano il Mediterraneo (capita pure che vi anneghino)? Il servizio civile nel frattempo langue.

Le lacrime della Fornero saranno state sincere, ma pensate a quelle che stanno versando e verseranno i lavoratori cui non basteranno più nemmeno 40, dicansi 40, anni di contributi per godere di un meritato collocamento a riposo, dopo avere dato. E dato non poco.

(Oggi l'umanità comune, vale a dire quella dei non privilegiati, quella che non è casta, pare avere come componente maggioritaria: occupati sfruttati, sottoccupati, precari(zzati), disoccupati, gente che non studia né cerca lavoro né fa più alcunché.)

Il welfare, inoltre, è sostanzialmente saltato.

Intanto l'ineffabile dio mercato se la ride: lo spread cala e gli speculatori ghignano. Ma poi da chi è stata innescata la crisi mondiale? La finanza, questo universo così virtuale, cinico e drogato, è il maggiore indiziato. Perché invece è il mondo del lavoro a pagare? Ah già... le perdite si socializzano, i profitti vanno ai soliti ignoti/noti squali dell'economia.

Chissà, da parte delle famiglie normali, quelle senza benefit della politica o da boiardi di stato, come si troveranno i soldi per andare avanti?

Detto della mannaia che ha decapitato l'idea stessa della previdenza, ci basti citare... ICI prima casa (Veni Vidi Ici) (un piccolo salasso per redditi medio-bassi) e rendite catastali rivalutate, addizionali regionali, incremento dell'IVA. E sanità e trasporti? Irpef invariata (anche per i grandi redditi), praticamente nessuna patrimoniale, eccetto la supertassa su yacht, aerei privati, elicotteri, auto over 170 KW. E i costi della politica? Certi insopportabili lussi dei nostri rappresentanti in Parlamento?

La scuola sarà sempre in grande sofferenza.

Non c'è stato coraggio, ma, come ha detto qualcuno, “audacia nei confronti dei poveri e timidezza verso gli altri”. I dipendenti, fra cui quelli pubblici hanno il contratto bloccato da anni e per anni, faranno la parte del leone: da sacrificare nell'arena.

Persino i vescovi (non vi è traccia di ICI per il Vaticano) hanno detto che si attendevano qualcosa di più equo. L'equità, come la verità, è da cercare con il lanternino.

In conclusione, auguri a tutti voi che andrete a lavorare tutti tremanti, con il bastone o accompagnati dalla badante.

 

Alberto Figliolia

 

 

P.S. A proposito, i mass media, soprattutto quelli televisivi, hanno accuratamente evitato le strade e d'intervistare la gente. Vista anche gran parte della stampa muta e allineata.


Articoli correlati

  Primo Mastrantoni. Chiesa e Ici. Ci voleva Monti per scoprire l'acqua calda
  Comitato Referendario pro acqua pubblica chiede incontro urgente al neo Premier Monti
  G.C. Vallocchia. Anche i preti paghino l'ICI!!!
  La finanziaria ha abrogato le norme sui prezzi minimi. Gli sconti sui libri sono ora liberi?
  “Bene le riforme annunciate, si passi presto alla fase attuativa”
  Primarosa Pia. Nome per nome, ecco chi sono e cosa hanno fatto i nuovi ministri
  «Troppi veti e pizzini sui sottosegretari. PD e PDL la smettano»
  Cerri, Seveso, Calabria: “salvaItalia” / “salvaArte”
  Pensioni? Va bene, ma...
  Francesco Zappia. Tassazione obbligatoria: tra inevitabile piacere e comprensibile avversione
  Gino Songini. Le crisi come le ciliegie: una tira l'altra
  Vincenzo Donvito. Farmacie verso la chiusura a causa della liberalizzazione?
  Il caccia F-35 è uno spreco da abolire, perché non se ne discute seriamente?
  Donatella Poretti. Liberalizzazioni
  Rifondazione Comunista contro l'IMU
  Alessandro Pedone. La Repubblica Italiana ha perso 31 miliardi di dollari in derivati?
  Liberalizzazioni. 30 milioni in più con l'abolizione del limite di 6 anni per i praticanti procuratori
  Lidia Menapace. Governo Monti: non c'è nulla da esultare
  Lidia Menapace. Scuole paritarie e tasse dalla Chiesa
  Liberalizzazioni. Rammarico per occasione persa
  Mario Staderini. Prime valutazioni sui provvedimenti del Governo
  Maria Antonietta Farina Coscioni. Auguri informali al neoministro della Salute Balduzzi
  Alessandro Pedone. I banchieri protestano perché vogliono il “diritto” d'ingannare i clienti!
  Mario Staderini. Ici e Chiesa: miracolo o bluff?
  Primo Mastrantoni. Liberalizzazioni: Farle, non annunciarle
  Andrea Ermano. Prova d’orchestra con happy end, si spera
  Emma Bonino. No ai governi tecnici: i politici ci mettano la faccia!
  Rosario Amico Roxas. Il governo delle ombre
  Lidia Menapace. Supplenti
  Mario Staderini. Lettera aperta al presidente Monti: «Domani, al Vaticano, chieda il taglio dell'8x mille»
  Antonella Beccaria. In Italia spendiamo ogni ora 3 milioni per armi
  Piero Cappelli. Il Presidentissimo e il fallimento della sinistra italiana
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy