Presidente dell’Associazione MultiMedia91 e dell’Archivio della Voce dei Poeti, Alessandra Borsetti Venier (foto), ci parla della II edizione della Rassegna Internazionale VOC/AZIONI. conoscere=conoscersi con la voce di poeti.
– Com’è nato questo Archivio così particolare?
Nel gennaio del 2010 ho fondato l’Archivio della Voce dei Poeti con l’idea di raccogliere esclusivamente le voci originali dei poeti e non le letture fatte da attori o altri interpreti. Partendo dalla constatazione che le poche realtà italiane esistenti lo fanno con criteri molto specifici, ho deciso che l’Archivio doveva essere aperto a tutte le tipologie della poesia, da quella cosiddetta “lineare” a quella “multimediale” nelle sue varianti più sperimentali.
Liliana Ugolini, Giuliana Occupati e Katia Moretti sono le preziose collaboratrici che rendono vivo e usufruibile l’Archivio con la loro fattiva attività di raccolta e archiviazione. Perché si tratta di un lavoro in progress: infatti stiamo raccogliendo le voci originali della poesia del Novecento partendo dalle prime sperimentazioni linguistiche per capire tutto il micro-macro cosmo di coloro che per fare poesia, hanno fatto ricorso alla voce. La ricerca parte dalle avanguardie storiche - Futurismo, Dadaismo, Surrealismo - attraversa il Lettrismo e approda alla nascita della Poesia Sonora per arrivare fino alle esperienze verbo-visuali e performative di oggi.
– Quali sono le finalità principali dell’Archivio?
In sintesi, sono tre: innanzi tutto raccogliere le voci dei poeti italiani del ’900 e contemporanei a livello nazionale e internazionale e conservare a fini storiografici la memoria del molto materiale raro e prezioso che deve essere fatto affiorare e conoscere, presente in Archivi pubblici e privati, in collezioni e fondi. Ma non basterebbe se non ci fosse la terza finalità che è quella di valorizzare questi materiali per il futuro, mettendoli a disposizione di chiunque voglia ascoltarli, per piacere o per studio. L’Archivio intende essere luogo attivo e propositivo dove la memoria alimenta la ricerca e al tempo stesso si collega alle esperienze dell’oggi. Curerà anche la presentazione e il confronto delle esperienze di poesia più giovani e sperimentali, con aperture verso il suono, la scrittura e il video, in linea con la teoria della polipoesia.
– Come pensate di valorizzare la memoria sonora della poesia e dei poeti?
L’Archivio organizza momenti di ascolto collettivo con appuntamenti monografici ma anche di produzione e registrazione, invitando poeti a manifestazioni di letture live, nella convinzione che oralità non significa “suono” bensì “presenza”. Voce sì, quindi, ma voce che si manifesta. Per far questo l’Archivio propone eventi a scadenza periodica come “VOC/AZIONI” e “L’Archivio della Voce dei Poeti in movimento” ma anche collaborazioni con una pluralità di istituzioni a livello nazionale e internazionale con lo scopo di produrre in sinergia eventi dedicati all’ascolto.
– Che cosa caratterizza la rassegna VOC/AZIONI?
Abbiamo pensato di proporre le voci registrate dei poeti del passato alternandole a quelle live, dei poeti contemporanei. Così, nel programma di questa seconda rassegna internazionale di VOC/AZIONI abbiamo ospitato 8 voci “in azione”: al duo torinese del gesto e della parola, i performer Bertola e Vitacchio, si è alternata la voce delirante di Filippo Tommaso Marinetti nella lettura della Battaglia di Tripoli scritta nel 1911. Sulla sua voce ho ideato un video con il sonoro dei reali bombardamenti notturni di Tripoli del 2011, montato da Davide Valecchi. Ha fatto seguito la poetessa fiorentina Mariella Bettarini con una carrellata di suoi testi a partire dagli anni Sessanta, seguita dalla voce registrata di Pablo Neruda nella prima delle Venti poesie d’amore e una canzone disperata. Il tono drammatico, denso della sua lettura è il veicolo fondamentale attraverso il quale si può capire come l’amore per Neruda sia fonte del dolore radicale. Poi, con la lettura dell’inedito poemetto beffardo L’astutica ergocratica, abbiamo ascoltato il testamento etico-politico della poetessa Nadia Cavalera che, con il poeta Sanguineti, ha fondato nel 1990 la rivista Bollettario. E di Edoardo Sanguineti abbiamo ascoltato la lettura di “Io ti farò cucù e curuccucù” registrata a Roma, al Teatro della Cometa nel 1989. Di seguito abbiamo assistito alla presentazione del poeta, narratore, nonché drammaturgo, regista, e performer romano Marco Palladini in un mix di testi scelti dal suo prossimo audio-libro Poetry Music Machine. Infine, ho ideato un video per connotare storicamente lo straordinario documento della voce di Oscar Wilde in un’incisione realizzata sulla cera di un cilindro nel 1900. Sappiamo che è stata fatta proprio durante l’Esposizione di Parigi dove Thomas Edison aveva portato l’ultimo modello della sua invenzione: il fonografo.
– Come avete trovato la voce di Oscar Wilde?
Tutto è partito da un suggerimento del poeta Massimo Mori che ne conosceva l’esistenza. La ricerca non è stata semplice perché ancora molti misteri avvolgono sia il momento in cui Wilde ha registrato la propria voce sia i passaggi successivi: dal primo cilindro di cera al disco in vinile. La registrazione che abbiamo in Archivio ci è stata donata da un collezionista ed è una riproduzione dal vinile. Per dare una connotazione storica all’ascolto di Wilde, ho ideato un video, grazie al montaggio di Davide Valecchi, con una carrellata di foto del poeta e un raro filmato girato a Parigi, in occasione dell’Esposizione, dagli operatori di Edison inviati a catturare l’eccitazione della Ville Lumière. Essi realizzarono una compilation con varie parti del girato che riprendono la Torre Eiffel, la Senna, les Champs Elysees e tanti altri luoghi della città accompagnati dalla voce della cantante Lucienne Boyer. Alla fine dell’affascinante filmato, nel silenzio assoluto, si può sentire la voce di Oscar Wilde che legge alcune strofe della Ballata dal carcere di Reading. Secondo il figlio Vjvjan Holland, Oscar Wilde visitò l'Esposizione e lesse alcune strofe della sua Ballata pronunciando alla fine, a guisa di firma, nome e cognome.
– Quante “voci” avete in Archivio?
Attualmente, sono presenti più di 300 autori con circa 500 audioclip in formato digitale. I materiali raccolti hanno varie provenienze: fondi e archivi privati o sono stati inviati dagli stessi autori, oppure prodotti e registrati direttamente dalla nostra struttura. Voci di poeti soprattutto mentre leggono i loro versi, ma anche durante conferenze e interviste, che vanno da quelli storici del Novecento come Oscar Wilde, Filippo Tommaso Marinetti, Virginia Woolf, Guillaume Apollinaire, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Pier Paolo Pasolini, Mario Luzi, Alfonso Gatto, Piero Bigongiari, Pablo Neruda, Allen Ginsberg, Jorge Luis Borges, Paul Eluard, Sylvia Plath, T.S. Eliot, Dylan Thomas, Ezra Pound, Vladimir Majakovskij, Anna Akhmatova, Josef Brodsky, Elizabeth Bishop, ecc., a quelli viventi.
– Si può consultare l’Archivio? Quali sono i criteri di accettazione dei materiali?
Previo appuntamento, l’Archivio si può consultare personalmente tramite schedario cartaceo o elettronico. È parzialmente fruibile anche attraverso la rete internet, sul nostro sito www.multimedia91.it, il blog, e sul canale You Tube Archivio della voce dei poeti. Si possono richiedere, per motivi di studio o per uso didattico, dei duplicati dei CD o l’invio di mp3.
Tutti i materiali inviati dai poeti, lineari e/o multimediali, vengono accolti e catalogati in formato cartaceo ed elettronico. L’Archivio comprende opere sonore, visive, performative in formato CD, DVD, VHS, audiocassette e vinili. I materiali, duplicati dal nostro collaboratore e fonico Mario Cavallari, affinché restino intatti gli originali, uniti ad una scheda tecnica con note biografiche dell’autore, sono inseriti in apposite cartelle, in ordine alfabetico per autore.
I materiali che raccogliamo, in alcuni casi, vanno a costituire un Deposito, restando di proprietà dell’autore o di chi ce li ha dati momentaneamente. La maggior parte sono donati e quindi di proprietà dell’Archivio.
Alcuni poeti hanno scelto di registrare le loro voci direttamente presso la sede dell’Archivio. Nel corso della registrazione, io stessa conduco le interviste che sono un momento importante per approfondire la conoscenza del poeta e permettere una lettura più naturale, diretta e immediata, senza artificiosità interpretative.
– Il successo di VOC/AZIONI, con il numeroso pubblico, per lo più di giovani, che per due ore e mezza ha seguito attentamente l’alternarsi degli autori dimostra che questo tipo di proposta multimediale è di grande interesse…
E ci ha dato la conferma che funziona presentare eventi dove le voci dei poeti del passato si incrociano con quelle dei poeti contemporanei. Per queste manifestazioni ci interessa scegliere dall’Archivio le opere che abbiano un valore etico, oltre che estetico, e quindi poeti che attraverso la poesia si pongano delle domande che hanno a che fare con la storia della cultura e le contraddizioni della loro vita in rapporto al loro tempo.
Emily Villa
Archivio della Voce dei Poeti, via di Grignano 25, 50065 Pontassieve (Firenze)
Informazioni: tel. 055 8398747 - 335 6676218
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