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Piero Cappelli. Il Presidentissimo e il fallimento della sinistra italiana
29 Novembre 2011
 

Cari lettori, egregio Presidentissimo, sono veramente deluso da questa sinistra italiana, se così la possiamo chiamare (sic!). Un uomo come lei Presidente Napolitano ha messo in scacco il governo Berlusconi e ha creato il ‘governo del Presidente’, il ‘suo’. Nella sue mani hanno giurato, sulla Costituzione, il primo ministro Monti e i ministri concordati insieme. I partiti sono rimasti fuori dal governo ma sono in Parlamento. Ma qui il governo ha per ora portato solo la fiducia d’insediamento mentre sulle misure vere e proprie dobbiamo aspettare il 5 dicembre. Si parla di Ici sulla prima casa, dell’aumento dell’Iva e di una mini-patrimoniale; mentre la stretta sulle pensioni e sul via ai liberi licenziamenti si sposterà ai giorni prima di Natale. E qui la sinistra o centrosinistra ha fatto schifo: ha votato a favore e voterà a favore di questi provvedimenti perché non vogliono venire meno all’impegno preso con il capo dello stato e cioè di agevolare in tutto il governo Monti, cioè il ‘governo Napolitano’.

Invece doveva la sinistra, cioè il PDe anche SEL(Vendola in una intervista a La7dei giorni scorsi faceva piangere per il tono remissivo che aveva…), e l’Idv(non abbastanza deciso a contrastare questa accondiscendenza del PDverso il governassimo Napoligtano-Monti). Entrambi non hanno avuto il coraggio di agire chiedendo al Presidente di fare il programma insieme, «altrimenti i provvedimenti del ‘tecnico’ Monti non li votiamo». E invece tutti i ‘centrosinistri’ non hanno saputo dire che Sì al compagno Napolitano, senza Ma e senza Nì: forse perché Monti ha come ‘tatuaggio indelebile’ quello della Goldman Sachs come Prodi, come Draghi, come Gianni Letta? Una banca d’affari americana che con la Lehman Brothers Holdings Inc.ricevuto valanghe di milioni di $ dopo aver contribuito a metter K.O. gli Usa e parte dell’Europa, ed oggi i suoi uomini, cresciuti, nel suo seno finanziario sono ai vertici di quegli Stati (vedi Crozza, sic!) che loro hanno contribuito ad impoverire e depredare.

Lei le sa queste cose signor Presidentissimo?! Eppure, signor presidente della Repubblica e Garante del Governo (siamo alla Repubblica Presidenziale ante litteram?), lei non conosce l’agenda dei provvedimenti economici o sì? Lo spaesamento su quanto circola è deleterio per tutti: dove colpirà e come il ‘suo’ governo? Ogni giorno girandola di cifre e di obiettivi? Ma è questo il sistema di gestire una fase così difficile e così delicata che sarà lacrime e sangue? In realtà dovevano essere i partiti a mettere un freno e semmai cambiare gli oggetti di intervento per ricevere credito politico dai mercati finanziari che invece da quando Monti ha ricevuto la fiducia hanno avuto più batoste che segni +, oltre all’innalzamento dello spread dei Bond arrivati quasi all’8%! Invece niente, una sinistra supina e inconcludente sa solo dire Sì a provvedimenti contro i cittadini più toccati dalla crisi economica: vere iniziative di un governo di destra! E di questo il centrosinistra che dice? Niente! Vota e basta perché non vuol andare contro Napolitano! Di fatto vanno contro i suoi elettori e soprattutto contro i cittadini del ceto medio e di quello più in basso che stanno pagando tutto per intero questa crisi!

Il ‘veleno’ che veniva messo nel bicchiere – bere o affogare – dal Presidentissimo e presentato a tutti i partiti era di minacciare il defaultdel Paese a causa dell’innalzamento vorticoso dei tassi dei bond italiani, ma questi sono saliti lo stesso! Quindi? Eppure non è successo niente! Anzi, perfino il FMI ha stanziato ben 600.000.000.000 di euro per sopperire ad un’eventuale ‘fallimento’ del Paese-Italia. Il problema non è quello di un male incurabile attecchito a dei paesi europei come Grecia, Italia, Portogallo e Spagna, ma il male è comune a tutto il ‘corpo europeo’ continentale e cioè della mancanza di una politica economica che sappia dare senso ad interventi univoci e decisi a livello politico. E invece tutto questo non è accaduto. Le agenzie di rating– che nessuno ha avuto ancora il coraggio di regolamentare e ridimensionare – continuano a sfornare declassamenti, però solo all’Italia è stato imposto un governo senza ‘copertura’ democratica, mentre agli altri paesi in crisi è stato permesso che fossero o siano gli elettori a decidere chi far governare, anche se con un certo condizionamento politico-economico della Bce che sembra – con Draghi sparita nel nulla!

No, caro Presidentissimo Napolitano non condivido che lei abbia consentito al ‘governo Monti’ di partire con il piede sbagliato: o forse condivide questa politica contro e a spese del ceto medio di quel popolo che lei presiede? Lei, uomo della vecchia destra comunista, perché non ha preteso che il ‘suo’ governo partisse da una sana dismissione dei ‘gioielli di famiglia’, da una lotta acerrima all’evasione e all’elusione fiscale, dalla fine dei privilegi della classe ‘alta’ di questo Paese, dal taglio drastico sulle spese militari, ad una rigorosa cura dimagrante alla classe politica e al sistema dei partiti? Perché non c’è in agenda COSÌ dove poi – ciliegina sulla torta – occorre ANCHE nuova legge elettorale? Ce lo spiegherà nel discorso di fine anno?

Noi italiani vogliamo scegliere e scegliere i nostri rappresentanti che ci governano, non imposti da alcuno, nemmeno da lei caro Presidentissimo nemmeno per togliere un governo alla deriva e alla disperazione com’era il governo Berlusconi di cui noi non ne siamo assolutamente fieri, ma che era scelto dai cittadini-elettori e a questi avrebbe dovuto chiedere il voto per sapere cosa vogliono gli italiani. Invece ora ci dobbiamo digerire il ‘suo’ governassimo, fatto di docenti universitari, militari, banchieri e tecnici vari, ma che dovranno levare dal fuoco quelle castagne che la ‘sua’ sinistra Presidentissimo non ha saputo e quindi non voluto affrontare con un programma alternativo, pena il non sostegno allo stesso in Parlamento. Così come anche Berlusconi – in questo momento diviso dalla Lega e al caos interno al PDL – non vuole le elezioni. Mancano gli interessi superiori a quelli di ‘bottega’ nonostante le parole fritte e trite dei leader partitici, caro Presidentissimo. Cordialmente

 

Piero Cappelli


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