APPELLO al Presidente Monti perché nel nome dell'equità che ha tanto giustamente sbandierato se si deve pagare l'ICI la paghino tutti, anche i preti.
Signor Presidente,
le normative vigenti prevedono che gli immobili di proprietà degli enti religiosi, anche se adibiti a lucrose attività commerciali (alberghi, ristoranti, cinema, teatri, campi di calcio, di tennis, piscine, palazzi con appartamenti prestigiosi dati in affitto) siano ESENTATI dal pagamento dell'ICI se non sono adibiti «ESCLUSIVAMENTE» a quelle attività lucrative.
QUINDI, se in quegli immobili c'è una cappella, un'edicola sacra anche piccola, o addirittura una semplice immagine votiva ove la gente si reca per devozione, questo è sufficiente perché l'intero immobile o struttura non sia più «esclusivamente» adibito ad attività commerciali, ma viene interamente classificato come «luogo di culto» e quindi esentato dal pagamento dell'ICI.
Di fatto l'intero patrimonio immobiliare degli enti religiosi, nei cui spazi c'è sempre e comunque un'area di culto o una semplice immagine sacra, viene così messo legalmente in grado di non pagare un centesimo di imposte... anche se rende milioni di euro ai proprietari quando vi si svolgono attività commerciali spesso lucrosissime.
Signor Presidente Monti, lei ha dichiarato in Parlamento che l'attuale esenzione dall'ICI per la prima casa è una anomalia italiana, ma se verrà reintrodotta l'ICI senza che a pagarla siano TUTTI, ma proprio TUTTI i cittadini proprietari di immobili, compresi anche gli enti religiosi proprietari di immobili adibiti ad attività commerciali, sbugiarderebbe se stesso e le sue promesse di equità.
L'unica esenzione legittima per quegli immobili può riguardare solo i metri quadrati occupati dalla cappella o dall'edicola votiva, oppure i pochi centimetri quadrati delle mensoletta che sorregge l'immagine sacra, ma NON l'intero immobile.
Presidente Monti, lei è un cittadino italiano e cattolico, ci dimostri di onorare il suo ruolo di cittadino e Capo del Governo della Repubblica senza concedere illegittimi privilegi alla chiesa di appartenenza.
In nome dell'equità che ha promesso solennemente in Parlamento.
Giulio Cesare Vallocchia
Se condividete questo appello inoltratelo a tutti i vostri conoscenti e ai direttori di giornali e TV e invitateli a far circolare la protesta.
Intanto, come al solito, sono solo i radicali a sottolineare l'infame esenzione di cui godono i preti padroni e predoni. >> LEGGI