Dalla Medaglia d'Argento della Presidenza della Repubblica e dall'Ambrogino d'Oro, attribuitile rispettivamente nel 2005 e nel 2008, senza contare le altre benemerenze e riconoscimenti da ogni dove, ai sigilli dell'autunno 2011. Dalle stelle alle stalle si potrebbe anche dire. Non se lo meritava la Comuna Baires, un pezzo di storia di Milano, importante polo attrattivo e faro di cultura nella Grande Città, splendido porto di mare in un luogo di pianura, fabbrica e crocevia di idee: teatro, libri, calcio e comunicazione, incontri, dibattiti, tango e tanto altro, con la mitica figura di Renzo Casali sempre ad aleggiare, nonostante la scomparsa fisica, personalità versatile, autore e drammaturgo, attore, regista, poeta, pittore, infaticabile organizzatore.
Certo la legge è legge: non si dice forse dura lex sed lex? La motivazione è quella, cito testualmente quanto comunicato dalla stessa Comuna, «di essere un locale di pubblico esercizio dedito ad attività imprenditoriali e in quanto tale non provvisto delle relative autorizzazioni e requisiti di sicurezza».
I sigilli al Teatro sono stati posti il 31 ottobre e a tutt'oggi l'agibilità ne è impedita, con disperazione di tutti gli attori, artisti e collaboratori che vi operano. Provvedimento innescato da una contestazione sul sistema di tesseramento e che aveva già coinvolto in precedenza una decina di Circoli ARCI. Una materia che andrebbe disciplinata con maggiore chiarezza per non dover poi arrivare a simili estremi. A quanto pare, si sta studiando il varo di un vademecum con regole chiare che vada incontro infine alle esigenze dei veri circoli culturali (quale la Comuna Baires è) smascherando nel contempo i falsi.
Qualche incontro con le autorità milanesi c'è già stato. Ma la situazione è delicata, non facile. Una soluzione tuttavia va trovata. Nel pieno rispetto di norme vigenti e disposizioni amministrative, s'intende. Ma senza privare la comunità della presenza della Comuna Baires, raro esempio e modello da ormai quattro decadi di teatro indipendente e autentica suggestiva fucina di cultura, anzi culture.
Vale la pena di riportare l'accorato appello dei componenti la Baires: «Ringraziamo di cuore soci, amici, colleghi, allievi, spettatori, artisti, giornalisti, istituzioni e tutti coloro che ci hanno espresso solidarietà e vicinanza con le loro sentite, calorose parole chiedendo la riapertura immediata del Teatro. Se desiderate concorrere a divulgare il documento di sostegno, potete farlo girare tra i vostri contatti. In moltissimi, manifestando dalle prime ore sollecita generosità, ci hanno chiesto come poterci aiutare, anche concretamente, in questo momento di difficoltà. Abbiamo esitato fino ad ora a chiedere un aiuto economico, speranzosi che la questione potesse sbloccarsi in tempi rapidi. Tuttavia, il protrarsi della chiusura del Teatro, costringendoci ad una inattività forzata dal 31 ottobre, non ci permette da soli di far fronte alle spese (affitto, utenze e oneri legali per il provvedimento giudiziario in atto). Chiediamo, pertanto, a tutti coloro che possono e desiderano sostenerci un contributo di solidarietà straordinaria. Ci trovate tutti i giorni negli uffici di v. Parenzo 7, al primo piano, sopra la sala teatrale sigillata, unica zona agibile da cui vi scriviamo e in cui stiamo concentrando l'attività di coordinamento. Saremo lieti di incontrarvi (è gradita una telefonata di preavviso 02 89121317). Oppure potete inviare un bonifico a IT27Q0351201614000000002665 intestato a ASSOCIAZIONE AGORA XXI specificando “contributo di solidarietà straordinaria al Teatro Comuna Baires”. Per leggere il documento di sostegno vai al sito www.ala-comunabaires.it. Per aderire invia una mail a info@comunabaires.it. Vi informeremo a breve delle prossime iniziative di solidarietà. Un abbraccio e a presto. Grazie ancora».
Alberto Figliolia