Padova – Gli incentivi per il fotovoltaico sono una pietanza appetitosa e non si possono perdere, soprattutto di questi tempi, anche a costo di far fuori decine di alberi che avrebbero il torto di oscurare con la loro chioma i pannelli che catturano il sole. È quello che sta accadendo a più di circa 50 alberi che dovrebbero lasciare il posto all’impianto fotovoltaico del parcheggio del PalaFabris di San Lazzaro; già altri circa 50 alberi hanno subìto un taglio drastico della chioma e sono in via di eliminazione presso l’impianto del parcheggio dello stadio Euganeo.
Si realizza così il paradosso di una amministrazione presa dalla furia del fotovoltaico, che in nome della tutela dell’ambiente dall’effetto serra non si fa scrupolo di eliminare decine di alberi, un polmone che consente di ridurre l’anidride carbonica, attenuare il rumore e proteggere la vista dalle brutture.
L’assessore all’Ambiente preferisce sottrarre un bene prezioso ad una città malata di inquinamento e ottenere un beneficio economico scaricando il costo del danno sanitario ai padovani.
Non sappiamo quando e dove verranno sostituiti gli alberi che saranno eliminati. Ma sappiamo che saranno alberelli di piccole dimensioni di discreta valenza estetica e di scarsa utilità pratica, e soprattutto avranno bisogno di tempi lunghi per il raggiungimento di benefici analoghi a quelli delle piante sottratte al bene dei cittadini. Così come non sappiamo quando e dove verranno sostituiti altri circa 70 alberi che sono stati eliminati per la recente costruzione del ponte della fiera. Il contribuente osserva e si indigna tanto più che l’amministrazione ci regala pure l’Arbor Day 2011, la Festa dell’albero, le giornate nazionali dell’albero in città
Maria Grazia Lucchiari
ADUC, Padova