Si stima che in Italia esistono circa 30.000 praticanti avvocato, che si traducono in un esercito di potenziali partite IVA che attendono il superamento dell’esame di abilitazione per introdursi nel mondo del lavoro. Oggi giorno, l’esame di abilitazione alla professione forense rappresenta un ostacolo per tutti i giovani praticanti avvocato, visto che detta prova viene superata annualmente, a livello nazionale, da una percentuale media del 30%. I praticanti procuratori, dopo un anno dall'iscrizione nell'apposito registro, sono ammessi, per un periodo non superiore a sei anni, ad esercitare il patrocinio davanti ai tribunali del distretto nel quale è compreso l’ordine circondariale, limitatamente ad alcuni procedimenti.
Mentre il praticante avvocato, con determinati limiti di materia e territoriali, potrebbe già dopo un anno di tirocinio aprirsi una Partita IVA e lavorare autonomamente. È scoraggiato però ad entrare nel mondo del lavoro, per via di quel limite temporale di 6 anni.
Se un praticante avvocato abilitato al patrocinio (c.d. Patrocinatore Legale) si aprisse una partita IVA ed uno studio autonomo, avrebbe una grossa “spada di Damocle” sulla testa: perdere dopo 6 anni la possibilità di patrocinare e conseguentemente ritrovarsi senza lavoro, avendo “buttato” al vento 6 anni di contributi alla Cassa Forense.
L'“uovo di Colombo” è quello di eliminare il limite di 6 anni: si verrebbe così a creare una figura intermedia di professionista, il Patrocinatore Legale, che aprirebbe le porte al mondo del lavoro a circa 30.000 giovani, senza contrastare l’art. 33 della Costituzione. Tutto questo, anche a livello economico, potrebbe portare numerosi vantaggi e un cospicuo incremento del gettito fiscale. Nella prossima Manovra economica presenterò con il collega Perduca un emendamento che dimostra come, se solo i 30.000 Patrocinatori Legali che si verrebbero così a creare versassero allo Stato la media di € 1.000 annue, l’Italia incasserebbe 30.000.000 euro in più, a partire da subito.
Donatella Poretti
Qui il testo del disegno di legge:
“Nuove norme in materia di praticanti procuratori”