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Michele Corti. Il Bitto storico a New York per il “Food day” e il decennale delle Torri
21 Ottobre 2011
 

Il Bitto storico non finisce mai di stupire. Entra sempre più nella storia diventando protagonista del Food day a New York e stupendo gli americani (e non solo) con una forma prodotta il giorno dell'attentato alle Torri gemelle

 

 

Qualche giorno fa una forma di Bitto storico molto particolare è stata ritirata dalla celebre ditta Luigi Guffanti di Arona (No). È destinata a sorvolare l'Atlantico e ad essere protagonista di un'altra storia unica, dopo la fantastica asta di Cheese in cui una forma di Bitto storico del 1996 è stata battuta a 2.200 €, dopo la spedizione con gerle e asino dei ristoratori bergamaschi che hanno valicato a piedi le Orobie per rifornirsi di Bitto storico al “Santuario del Bitto” di Gerola alta. Per questa nuova storia conosciamo in anticipo la data: lunedì 24 ottobre e la location: la struttura Eataly a New York.

 

Bitto storico protagonista del Food day

Cosa succederà il 24 ottobre? La data è stata dichiarata, dal presidente Obama, Food Day a livello nazionale negli U.S.A. Nell'ambito di una campagna per promuovere abitudini alimentari più sostenibili e più salutari basate sulla scelta di alimenti qualitativi. Dio solo sa quanto ce ne sia bisogno considerando che l'americano medio ingurgita due quintali di carne all'anno. Considerando anche che gli U.S.A. non solo contribuiscono direttamente in modo spropositato all'inquinamento e alla distruzione di biodiversità determinata dai sistemi agroindustriali ma che - grazie alla loro egemonia mediatica - continuano ad esportare modelli culturali che inducono i paesi emergenti a seguire il modello di consumo 'occidentale'. Con conseguenze esiziali per il pianeta.

Eataly a New York sarà una delle location più importanti del Food day. Per questo evento Giovanni Guffanti (cinque generazioni di affinatori di formaggi) è stato chiamato rappresentare i formaggi italiani. In quell'occasione Giovanni taglierà un Bitto storico prodotto l'11 settembre del 2001. prodotto dal maestro casaro Carlo Duca all'alpe Ancogno Soliva (Mezzoldo, Bg). Sarà un evento nell'evento in forza del significato che questa data riveste per gli Americani e del fatto che la cerimonia avverrà nel decennale dell'attentato alle Torri Gemelle (e nell'anno in cui è stato eliminato Bin Laden).

 

Ambasciatore nel mondo, 'bestia nera' a casa

Il tutto mentre il Bitto storico - già dichiarato fuorilegge per 'oltraggio' alle regole della burocrazia del gusto ovvero delle Dop omologate e autotaroccate - continua ad essere oggetto dell'ostracismo di Comuni, Comunità Montana, Provincia, Regione Lombardia, Ministero dell'agricoltura, Commissione Europea. Nonostante ciò il Bitto storico si presta di buon grado a svolgere il ruolo di prestigioso ambasciatore di cultura del gusto. Ambasciatore delle Orobie, della Lombardia, dell'Italia, dell'Europa. A costo zero. Un fatto che dovrebbe essere oggetto di meditazione in tempi di austerità. Un'austerità che pare non valere per le spese nella promozione istituzionale che collettano milioni di euro attraverso le macchine di agenzie pubbliche e private desiderose di autoperpetuarsi e di continuare a gestire e ridistribuire fiotti e rivoli di spesa pubblica con criteri che oggi appaiono sempre meno tollerabili.

 

Così le istituzioni perdono credibilità

Ieri sera si è chiusa a Morbegno la Mostra del Bitto (quello senza blasoni storici) dove, a parte l'assenza di importanti realtà della casearia valtellinese (Chiuro, Carnini), l'attrazione principale era lo spazio dedicato allo sci e allo snowboard in funzione promozionale della prossima stagione dell'industria della neve. A dimostrazione che il 'modello valtellinese' (con i generosi finanziamenti di Regione Lombardia), continua a puntare su un turismo che significa solo neve e su un alimentare che significa in larghissima misura solo trasformazione industriale di materie prime prodotte altrove: la carne di zebù sudamericana, le farine da pasta e dolci globali (compreso il grano saraceno), la frutta da confetture (compresi i piccoli frutti) globale, i funghi globali ecc. Se poi pensiamo a quanti mangimi, soia ogm sudamericana e foraggi importati da Italia, Francia e Spagna vengono utilizzati per produrre gli stessi formaggi Dop valtellinesi...

Turismo rurale e prodotti rurali, legati sul serio alla cultura, all'ecologia, alla tradizione del territorio, sono dei fastidiosi incomodi in questo panorama in cui la montagna, la tradizione devono essere consumate come icone al servizio di una cultura industrialista.

 

Michele Corti

(da Ruralpini, 17 ottobre 2011)


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