Si fanno insistenti i dubbi sulle cause della morte di Laura Pollán. Il virus respiratorio che avrebbe prodotto il decesso sarebbe letale soltanto in pochissimi casi (il sito Medscape parla di 1% di mortalità) e sembrerebbe un’infezione tipica dei bambini.
Molti dissidenti si chiedono il motivo per cui nessun familiare è stato ammesso nella sala dove veniva praticata la terapia intensiva e perchè dopo la morte si è cercato di non far sapere a bordo di quale ambulanza sarebbe stato trasferito il corpo della Dama de Blanco in obitorio. Il marito Hector Maseda e la figlia Laurita non si sono potuti avvicinare al cadavere, se non molto tempo dopo il decesso. C’era forse qualcosa da nascondere? Il governo cubano si difende, parla di “calunnie dell’Impero”, nega che i medici della clinica di Stato abbiano inoculato nel corpo di Laura Pollán sostanze mortali. Molti oppositori, al contrario, ritengono che il regime abbia eliminato una pericolosa nemica, approfittando delle condizioni di salute compromesse, favorendone il decesso. Di fatto Laura Pollán era diventata il nemico numero uno del governo.
Alcuni dissidenti, membri dell’Alleanza Democratica Cubana, ritengono fondati i sospetti di “delitto di Stato” nei confronti di Laura Pollán. Per questo motivo hanno affermato che non vogliono essere curati da nessun ospedale statale, né subire operazioni chirurgiche, senza l’approvazione preventiva di un medico di fiducia. Secondo i dissidenti, alcuni agenti governativi avrebbero fatto pressione perché il corpo di Laura Pollán venisse cremato più in fretta possibile. Gli oppositori che hanno firmato questa grave denuncia contro il regime cubano sono: Elizardo Sánchez Santa Cruz, José Daniel Ferrer García, Héctor Palacios, Guillermo Fariñas, René Gómez Manzano, Iván Hernández e Gisela Delgado.
La figlia di Laura non condivide le accuse. «Non sono medico, ma per quello che ho visto mi pare che mia madre abbia ricevuto ogni attenzione possibile. Ho pensato: faranno l’impossibile, proprio per evitare che vengano fatte certe congetture», ha dichiarato.
La morte di Laura Pollán resta avvolta nel dubbio, le illazioni continueranno, i sospetti non verranno dissipati. Una dittatura resta tale in ogni situazione e impedisce di fare piena luce sugli eventi.
Gordiano Lupi