Roma – Li hanno chiamati così. “I ragazzi di via Nazionale” si sono conquistati la simpatia di chiunque li abbia accostati, commercianti e operatori della zona hanno provveduto a fornire loro cornetti caldi e pranzo a base di pizza e supplì. Accampati per due notti davanti al Palazzo delle Esposizioni – chiuso per sicurezza – hanno riempito l’aria di un movimento nuovo che si fonda sull’ironia intelligente e creativa, il momento è troppo grave per farsi prendere dalla rabbia e i ragazzi lo sanno. I Draghi Ribelli chiedono solo che qualcuno li ascolti, che ascolti le loro ragioni – e ne hanno tante – e ne prendano atto. Loro esistono, e ci provano a inserirsi in una società più propensa a colpevolizzarli che a comprendere il loro disagio, e se non si fa uno sforzo comune per ridimensionare la frattura che divide le generazioni di questo tempo convulso non si può fare quadrato, non ci si può difendere adeguatamente da una politica che non è politica e non persegue fini sociali, e non si cura né del presente né del futuro, attenta solo a galleggiare sulle acque morte di un pantano.
I Draghi Ribelli sono indignati e anche di brutto, ma non perché si sono svegliati male una mattina. Dai movimenti dell’autunno scorso loro non hanno mai smesso di lavorare a una idea che è chiara e logica – “Ripartire dal basso” – ma non si sa come concretizzare per mancanza di interlocutori e di quel minimo di coesione, nel gran guazzabuglio che ci sta portando sempre più a fondo.
Qui per salvarci ci vuole ormai un drago. E i nostri ragazzi di via Nazionale il drago ce l’hanno, un draghetto gonfiabile che rappresenta forse un salvagente. Un’Idea nuova cui aggrapparsi che non sia utopica ma realizzabile effettivamente, partendo da una comunicazione che possa arrivare a tutti, che sia comprensibile a tutti, che abbia il potere di sollecitare un nuovo, urgente risveglio. Perché lo Stato siamo noi, nel bene e nel male. E gli Indignados lo sanno e ce lo vogliono ricordare.
Conto alla rovescia per il maxicorteo che partirà alle 14:00 da piazza della Repubblica, attese almeno duecentomila persone a Roma, per la Giornata Mondiale degli Indignados.
Maria Lanciotti