Stamani in commissione Sanità la maggioranza e i sostenitori di una legge fatta in fretta e in furia da poter consegnarsi a chi ha chiesto questa prova di forza in spregio al principio costituzionale della libertà di cura, hanno subito un primo arresto.
La commissione era convocata per l'avvio della discussione generale, ma si è limitata a dover discutere prioritariamente una pregiudiziale di costituzionalità, senza neppure riuscire a votarla. In seguito dovrà anche discutere e votare una richiesta di rinvio presentata dai senatori Radicali.
Confidiamo che la pausa sia utile per riflettere sul danno che comporterebbe la legge: nella migliore delle ipotesi i suoi effetti saranno solo frutto di un contenzioso legale; nella peggiore imporrà cure e terapie contro la volontà dei pazienti, di certo non disciplinerà in positivo la possibilità che le dichiarazioni anticipate sulla volontà possano consentire l'accettazione o il rifiuto delle terapie.
Donatella Poretti