Sabato 15 ottobre, a partire dalle ore 13:00 a Roma in Piazza dei Cinquecento, di fronte a palazzo Massimo, si dà appuntamento il popolo dell'acqua che aderisce alla giornata di mobilitazione internazionale.
In quella giornata in molte parti del globo si manifesterà contro le scelte economiche in questo periodo di crisi; una crisi che, sosteniamo da tempo, è anche politica e della democrazia.
Per questo motivo scegliamo di portare in piazza le nostre esperienze e lotte. Perché l'espressione di 27 milioni di cittadini e cittadine è messo a repentaglio dalle scelte di questo governo; perché, con il referendum, abbiamo detto che i beni comuni vanno sottratti al mercato.
Scegliamo di essere, dunque, a Roma nella parte di apertura del corteo con uno striscione che dice:
27 milioni di persone hanno deciso: si scrive acqua si legge democrazia.
Indietro non si torna!
Ma la mobilitazione continua anche a livello regionale: da ieri e fino a fine ottobre siamo impegnati a divulgare e a chiedere l'adesione all'appello per l'acqua pubblica in Lombardia (riportato qui sotto). Si chiede l'adesione di: sindaci, assessori, consiglieri comunali, provinciali e regionali, associazioni, GAS, comitati acqua, singoli cittadini, ecc.
Le adesioni vanno inviate via email a: info@contrattoacqua.it
Attendiamo la sentenza della Corte Costituzionale, prevista per il 18/10/2011, sul ricorso presentato dal Governo contro la legge regionale n. 21/2010 per decidere in seguito (anche in base all'esito della sentenza) le azioni da intraprendere a livello regionale.
Resta inteso che ogni Comitato provinciale/locale tiene monitorato quanto succede a livello locale: a Sondrio sembra tutto fermo. Nessuna notizia dell'Ufficio d'Ambito né del Piano d'Ambito che dovrebbe concludersi entro novembre prossimo.
Martina Simonini e Andrea Patroni
per il comitato Acqua Pubblica della Provincia di Sondrio
APPELLO PER L’ACQUA PUBBLICA IN LOMBARDIA
PER LA MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE SUI SERVIZI IDRICI
Con il presente Appello, il Coordinamento Regionale Lombardo dei Comitati per l'Acqua Pubblica, a nome degli oltre 3 milioni e 700 mila cittadini lombardi (pari a più del 50% degli elettori) che ai Referendum del 12 e 13 giugno 2011 hanno votato Sì all’abrogazione delle norme che imponevano la privatizzazione e garantivano i profitti sulla gestione dei servizi idrici;
CHIEDE
1. al CONSIGLIO della Regione Lombardia di modificare la Legge Regionale n. 26/2003 (così come modificata dalla L.R. 21/2010) per la parte riguardante i servizi idrici, che nel testo vigente prevede l’esproprio delle competenze dei Comuni (attraverso la soppressione delle Autorità d’Ambito territoriale - A.ATO) e la privatizzazione dell’acqua (poiché contiene ancora i riferimenti al Decreto Ronchi, abrogato dal Referendum nazionale, che obbligava a cedere ai privati la gestione dei servizi idrici);
2. agli Amministratori dei COMUNI e delle PROVINCE della Lombardia di fermare le procedure per la costituzione degli Uffici d’Ambito provinciale (in sostituzione delle A.ATO) e di non attivare i processi di riorganizzazione della gestione dei servizi idrici che avviano le gare o predispongono l'ingresso dei privati nelle aziende pubbliche esistenti.
3. ai CITTADINI ed ai COMITATI dell’acqua di monitorare sui territori le decisioni che saranno assunte dai Comuni e dalle Province, rispetto alla gestione dei servizi idrici locali.
Se la legge regionale non verrà cambiata al più presto, il rischio è che l’acqua di tutta la Lombardia finisca nelle mani di poche imprese private, italiane o straniere, interessate solo a fare profitto.
Il Coordinamento Regionale Lombardo dei Comitati per l'Acqua Pubblica formula le seguenti proposte:
salvaguardare la titolarità dei Comuni nel governo dei servizi idrici, prevedendo forme di partecipazione della cittadinanza alle scelte sulla gestione dell’acqua;
garantire la gestione totalmente pubblica dei servizi idrici, attraverso l’affidamento ad aziende di diritto pubblico di proprietà dei Comuni;
avviare un confronto politico per la riorganizzazione complessiva del servizio idrico, che va ridefinito quale servizio di interesse pubblico generale, privo di rilevanza economica, attraverso la valorizzazione dei bacini idrografici esistenti in Lombardia, che devono essere amministrati dai Comuni e affidati in gestione ad aziende di diritto pubblico, garantendo il diritto all’acqua secondo principi di solidarietà.
Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia
Coordinamento Regionale Lombardo dei Comitati per l'Acqua Pubblica
Ottobre 2011
per ADESIONI inviate un’email a: info@contrattoacqua.it