Signor Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la Corte costituzionale italiana ha deciso che soltanto il giudice civile è autorizzato a controllare la veridicità delle firme per la presentazione di liste e candidati alle elezioni. Come Lei sa, Signor Presidente, i tempi minimi della giustizia civile sono superiori a quelli della durata di una legislatura.
La conseguenza dunque non riguarda soltanto le elezioni regionali del Piemonte, né soltanto quelle della Lombardia, dove noi Radicali abbiamo portato le prove della gigantesca truffa elettorale compiuta nella presentazione delle Liste di Roberto Formigoni, con un migliaio di persone che hanno confermato in Procura della Repubblica di non aver mai firmato quelle liste.
La conseguenza della sentenza di oggi significa, per il futuro del Repubblica italiana da Lei presieduta, che d’ora in poi sarà ufficialmente impossibile per chiunque ottenere giustizia contro una qualsiasi, anche se gravissima, truffa elettorale in tempo utile prima della fine del mandato di chi è stato eletto grazie a quella truffa, ad ogni livello locale o nazionale che sia.
Noi Radicali, Signor Presidente, ricorreremo nelle sedi internazionali contro questo Stato fuorilegge da Lei presieduto: fuorilegge contro i detenuti, fuorilegge contro gli imputati, fuorilegge contro le vittime dei crimini, fuorilegge contro una minima formalità democratica elettorale.
Con grande rispetto per Lei e per i tentativi che Lei manifestamente compie, Le chiedo, Presidente, di indicare al Paese, se esiste, un’alternativa, così come Le abbiamo chiesto di indicare se esiste un’alternativa alla proposta di amnistia per far ripartire la giustizia italiana e interrompere la flagranza del crimine di Stato contro i detenuti.
Nel frattempo, come Radicali possiamo solo continuare a lottare per far cadere un regime antidemocratico che sempre di più occupa e disastra lo Stato, e dalla cui eredità ultrasessantennale Lei sta tentando di liberare il Paese.
Marco Cappato
(da Notizie Radicali, 6 ottobre 2011)