Carlos Ripoll è morto suicida a Miami. Il mondo delle lettere ha perduto uno dei più grandi esperti sull’opera di José Martí e un uomo sincero che ha dedicato gran parte della sua vita a denunciare misfatti e menzogne dei fratelli Castro. Ripoll ha scritto oltre 50 libri sul pensiero di Martí per dimostrare che il grande simbolo dell’indipendenza cubana fu un liberale e un uomo profondamente antiautoritario che non aveva niente a che vedere con il pensiero comunista.
«Ripoll è la persona che più di tutti ha smentito qualsiasi relazione tra Marti e il pensiero dominante a Cuba», ha commentato lo scrittore Carlos Alberto Montaner. «Una parte fondamentale del suo lavoro è stata dedicata a demolire l’impalcatura teorica costruita dal regime cubano per dimostrare che Fidel Castro sarebbe l’erede del pensiero di Martí».
Ripoll non scriverà più. Si è tolto la vita domenica scorsa a Miami. Ha lasciato un numero di telefono di una cugina e un biglietto accanto al computer per chiedere comprensione del suo atto estremo: «È la cosa migliore per tutti», diceva il messaggio. È morto un letterato, uno storico, un autore sincero, senza peli sulla lingua. Aveva 90 anni.
Gordiano Lupi