Il lavoro privato comincia a diventare realtà. Sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale, in edizione straordinaria disponibile su Internet, le imposte da pagare, le norme sanitarie da rispettare e altri aggiornamenti in tema di lavoro delle piccole imprese indipendenti, finalmente autorizzate a operare dopo decenni di governo comunista.
Il pacchetto di nuove disposizioni riguarda le condizioni per l’esercizio di questo tipo di lavoro per decenni stigmatizzato e adesso stimolato dalle autorità. Sono molte le questioni regolate, come l’inclusione di tre nuove categorie lavorative e la possibilità di affittare spazi ai lavoratori privati. Il governo ha studiato un regime semplificato per pagare le imposte riservati ai cuentapropistas, che prevede una quota unica mensile e non richiede dichiarazioni giurate sui guadagni. Vengono diminuite le imposte mensili da versare, in media del 30%, soprattutto nel settore degli affitti di camere per i turisti. Le disposizioni seguono la logica inedita di “facilitare l’esercizio del lavoro privato”.
Le attività autorizzate adesso sono 181, da produttori di generi alimentari, a giardinieri, passando per affittacamere, ristoratori (gestori delle cosiddette paladares, divenute veri e propri ristoranti, e piccole caffetterie), manicure, parrucchieri e persino tassisti.
Siamo in attesa di un nuovo e più ampio accesso al credito bancario per i lavoratori indipendenti, ma anche della nascita di un mercato all’ingrosso per gli approvvigionamenti alimentari. Altro tema da stabilire con apposita normativa sarà quello delle cooperative, che potrebbero dare nuovo impulso all’economia privata.
Gordiano Lupi