Creare uno strumento finanziario dedicato alla raccolta di denaro per l’acquisto di terreni da affidare ad agricoltori, singoli o organizzati, che intendano inequivocabilmente e durevolmente produrre cibo, in modo sano (agricoltura biologica) e connesso con il sistema di consumo vicinale, mantenendo la proprietà indivisa e vincolata nel tempo all’uso spiccatamente agricolo.
È questa la sfida lanciata dalla Fondazione di Banca Etica in collaborazione con Aiab, Banca Popolare Etica, Mag 2, Sefea e SCRET, per dare una risposta anche economica al problema del controllo della produzione di cibo all'interno dei processi epocali che stiamo vivendo. Con il così detto landgrabbing intere nazioni abdicano la propria sovranità su enormi superfici agricole a fondi di investimento stranieri o grandi corporation internazionali che le sfruttano, al pari di qualsiasi altro asset, allo scopo di produrre energia o commodities destinate al mercato internazionale, oppure come semplice strumento per azioni di speculazione finanziaria; o, all’opposto, i fenomeni di sprawl urbanistico che, erodendo lo spazio destinato all'agricoltura, disaccoppiano in maniera irreversibile la maggioranza dei “consumatori di cibo” dalle minoranze che lo producono.
Il bando di ricerca è aperto a laureati in giurisprudenza, agraria, economia, urbanistica o assimilate (con tesi di laurea e/o almeno un esame universitario in diritto agrario / proprietà fondiaria) che abbiano un’ottima conoscenza della lingua inglese.
Il vincitore dovrà presentare una proposta tecnico-operativa, concretamente praticabile, compatibile con il quadro normativo nazionale ed internazionale, e accessibile al piccolo risparmio.
«In Italia non esiste alcuno strumento di finanziamento o iniziativa centrata sul recupero del diritto alla terra come bene primario e necessario per la produzione di cibo», spiega Mariateresa Ruggiero, direttrice della Fondazione culturale di Banca Etica. Per il bando ci siamo ispirati all’esperienza francese di Terre de Liens, un’associazione creata nel 2003 e attiva su tutto il territorio francese per tentare di riattivare le zone rurali nazionali, ormai spopolate a causa della forte urbanizzazione, e di sostenere stili di vita e pratiche agricole rispettose dell’uomo e dell’ambiente, così permettendo da un lato di ostacolare l’accrescimento del mercato speculativo della terra e dell’agricoltura, e dall’altro lato di proteggere e rispettare le biodiversità locali. Per realizzare i propri obiettivi, Terre di Liens ha attivato degli strumenti di Finanza Solidale che permettono una più facile gestione dei terreni, oltre che la raccolta di donazioni».
L’assegno di ricerca ammonta a 4mila euro e il progetto dovrà essere realizzato in 6 mesi non prorogabili.
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Fondazione culturale Responsabilità Etica
www.bancaetica.it