«La tecnologia ci protegge
dalla repressione»,
ha detto l'autrice di Generación Y
nel corso dell'evento “We Have a Dream”
Yoani Sánchez ha partecipato via Skype al Vertice Globale Contro la Discriminazione e la Persecuzione, organizzato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. «Nonostante la distanza che ci separa mi sono emozionata molto dopo il vostro applauso», ha detto la nota blogger.
«La tecnologia ci protegge dalla repressione, anche se dobbiamo attenderci un aumento di misure coercitive», ha aggiunto Yoani, che ha partecipato all'incontro grazie alla collaborazione del programma “Con Voz Propia” di Radio Martí.
Ha preso parte ai lavori anche l'ex prigioniero politico cubano Fidel Suárez Cruz, che ha detto: «La comunità internazionale non fa niente per Cuba e molti governi tacciono sulle violazioni dei diritti umani perpetrate sull'isola». Il dissidente ha accusato alcuni mezzi di stampa internazionali di essere complici di questo silenzio. «La tirannia cubana deve essere denunciata in ogni incontro internazionale come un governo che viola i diritti umani».
Fidel Suárez Cruz ne sa qualcosa. È stato condannato a 20 anni di carcere durante la Primavera Nera del 2003 dal regime di Fidel Castro. Dopo aver scontato 7 anni e 7 mesi in cella d'isolamento, è stato liberato a ottobre 2010 ed è attualmente rifugiato politico negli Stati Uniti.
I blogger indipendenti cubani Yoani Sánchez, Miriam Celaya, Orlando Luis Pardo e Dagoberto Valdés hanno partecipato - via telefono - anche a un'importante trasmissione organizzata da Radio Martí e intitolata “Avanza Cuba”. Orlando Pardo Lazo ha affermato che «le reti sociali e Internet rappresentano un vero e proprio ponte tra i cubani che vivono in patria e gli esiliati». Yoani Sánchez si è augurata che «le reti sociali crescano sempre di più e che i cubani possano avere accesso a Internet, anche se questa cosa comporterà nuove punizioni e ulteriori persecuzioni».
Gordiano Lupi