Fa parte di un copione non scritto che si ripete con monotonia.
La polizia cubana ha liberato, venerdì 16 settembre, Guillermo Fariñas, arrestato il giorno prima insieme a una trentina di oppositori, reo di aver organizzato una marcia pacifica antigovernativa. «Sono stato liberato da poco. I due ufficiali della Sicurezza di Stato che mi hanno portato a casa mi hanno detto che gli altri dissidenti saranno liberati presto», ha detto al telefono Fariñas, da Santa Clara, 270 chilometri a est dell’Avana.
Elizardo Sánchez ha confermato che circa la metà dei dissidenti arrestati sono stati rimessi in libertà. Angel Moya è ancora agli arresti. La moglie, Berta Soler, che fa parte delle Dame in Bianco, ha detto che prima di essere liberato verrà trasferito all’Avana, città dove risiede. Moya, Fariñas e gli altri oppositori erano stati arrestati giovedì 15 settembre, nella zona centrale di Cuba, dove organizzavano una marcia per chiedere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Il governo cubano, intanto, mistifica la realtà e trasmette notizie in televisione dove accusa le Dame in Bianco (spose degli ex prigionieri politici) e altri dissidenti di provocare disordini per “giustificare aggressioni” contro Cuba, sostenendo che tutto sarebbe “guidato e retribuito” da Washington.
«Il gioco è quello di sempre. Screditare per non far capire al popolo che denunciamo soltanto una situazione di mancanza di libertà. Ma i cubani stanno cominciando a ragionare con la propria testa e non credono più alle sirene governative. Tutte le detenzioni disposte dalla polizia politica sono arbitrarie e hanno il solo scopo di impedire le manifestazioni pacifiche», ha concluso Elizardo Sánchez, che si occupa di Diritti Umani a Cuba.
Yoani Sánchez, intanto, ha riacquistato la libertà di movimento, dopo un breve periodo di arresti domiciliari. Il suo telefono cellulare era bloccato, non poteva ricevere né rispondere agli SMS. Per la nota blogger il telefono mobile è uno strumento fondamentale, perché solo grazie a lui riesce ad aggiornare Twitter e a inviare post da pubblicare per il sito Generación Y.
Gordiano Lupi