In questo lunedì di settembre ce ne sarebbero tante da dire.
Ad esempio che oggi la Camera voterà la fiducia ad una manovra di sessanta milioni di Euro, fatta di tagli ai servizi pubblici locali, e che le ragioni dello sciopero generale di martedì scorso sono state depennate dall'agenda dei principali mass media.
Che nel fine settimana si è parlato solo di calcio, quando fino al giorno prima molti tifosi dichiaravano il proprio irreversibile schifo e la propria ira verso i viziati giocatori.
O che il Ministro Tremonti, nella sede del G7, ha dichiarato che il pareggio di bilancio verrà perseguito mediante “l'automobile” della crescita e che a tale mezzo sarà fatto periodico tagliando. Sempre ché Italia si doti finalmente di un modello di crescita – e sarebbe la prima volta da quando siamo una democrazia repubblicana –, ci basterebbe una revisione quinquennale, all'inizio ed alla fine delle legislature, cui affiancare la costante vigilanza di partiti politici, associazioni, autorità economiche e gruppi di interesse, assistititi in una divulgazione chiara e comprensibile da mezzi di comunicazione plurali e professionali.
Ancora, si potrebbe commentare il decennale dell'undici settembre, con un Obama patriottico e religioso ma non istigatore ed apocalittico come il suo predecessore. I ribelli libici che già cominciano ad ammazzarsi tra loro. Il rituale rinfiammarsi del conflitto arabo-israeliano.
Sfidando accuse di futilità e faziosità, mi piacerebbe parlare invece di una maschera di cera, che è poi il nostro Presidente del Consiglio, arringante ai giovani del proprio partito politico. Una faccia di caucciù che ricordava il Fantomas cinematografico di Marais, ma senza De Funes a riportare il tutto ad una dimensione di farsa, perché qui, ora, c'è un dramma in corso. Non ho fatto caso alle frasi fuoriuscite da quel taglio che doveva essere una bocca, ebbra di beauty farm, ipnotizzato com'ero dall'inquietudine in scena.
Lo si temeva all'indomani delle amministrative: un leone ferito diventa ancora più spietato.
Marco Lombardi