Ci sono la determinazione e la conoscenza, la forza e la dolcezza, la tenacia e l'altruismo, il coraggio e la grazia. Ma anche l'attesa e la frustrazione primaria, quella che una madre, impossibilitata dagli eventi, alias la povertà cui tanta parte dei nostri simili è condannata, può provare nel non saper offrire al figlio, dopo avergli donato la vita, il cibo del sostentamento e della crescita.
Tutto questo bagaglio di sostantivi – e il primo elenco è solo di virtù – rappresenta anche i titoli dei quadri che compongono la mostra di pittura di Alice Bellati, emisfero donna - intensità emotiva e determinazione (qualità proprie dell'universo femminile), allestita nello spazio espositivo di Parco Farina (via Grandi 13, Settimo Milanese). La mostra, inaugurata sabato 3, sarà ancora visitabile sabato 10 e domenica 11 settembre (orari d'apertura 10-12/16-20).
L'altra metà del cielo... come dare torto alla dichiarazione programmatica che scaturisce dal titolo dell'esposizione? Bisognerebbe pensare che se ai destini politico-economici del mondo fossero preposte più donne (salvo alcune eccezioni) che uomini le cose andrebbero decisamente meglio. Anche il concetto di potere potrebbe essere smontato in favore di logiche di servizio e solidarietà.
Protagoniste delle tele della milanese di Baggio Alice Bellati sono madri, insegnanti, ballerine, scienziate, artiste, lavoratrici di ogni dove e in ogni ambito. Donne di razze, età e culture diverse, accomunate da quell'energia fattiva che muove la loro anima dai primordi dell'umanità.
La Bellati, partiva dalle rive dell'astrattismo (con esiti assolutamente interessanti), è approdata a un figurativo di grande potenza emozionale. È, la sua, un'esplorazione sentimentale e intellettiva, con gli strumenti del colore, della società e delle relazioni complesse che vi dimorano. E questa sorta di monografia artistica, seppur dedicata a un genere – l'altra metà del cielo –, ne è la conferma.
Alberto Figliolia