I cubani che vivono all’estero lo fanno per motivi economici. Dobbiamo fare in modo che possano rientrare per rivedere il loro paese
Un passo avanti notevole dai tempi dei vermi controrivoluzionari
Yoani Sánchez resta scettica
Raúl Castro ha detto che sta lavorando per rendere più morbida la politica migratoria cubana. Per certo pensa ai cubani che vivono all’estero e desiderano visitare l’isola, ma la speranza è che qualche cambiamento riguardi pure i cittadini che vivono sull’isola e desiderano viaggiare fuori dai confini del paese.
Tra i cubani c’è molto interesse, soprattutto tra coloro che hanno chiesto spesso un permesso di uscita e se lo sono visto negare. Yoani Sánchez ha scritto su Twitter: «Se cade il muro migratorio, questa piccola formica sentirà che almeno un millimetro è merito suo». Ma con più scetticismo ha aggiunto: «Rinuncerà mai il governo a tirare le fila di quell’industria senza ciminiere che è diventata la politica migratoria?». E ancora: «Noi che siamo nella lista nera potremo uscire dal paese? E poi si parla davvero di abolire il permesso di uscita e di entrata?».
Il comunicato del governo è molto vago, come abitudine cubana. Si parla di “elaborazione e riformulazione di una serie di misure sul tema migratorio”, ma non vengono forniti dettagli. A nostro avviso i cambiamenti riguarderanno i cubani che vivono all’estero.
Raúl Castro ha detto: «Oggi i cubani emigrano, nella maggior parte dei casi, per motivi economici, e quasi tutti conservano il loro amore per la famiglia e per la patria che li ha visti nascere».
Si tratta di un passo in avanti, visto che per decenni il governo cubano ha apostrofato i cittadini che abbandonavano l’isola con epiteti offensivi come “vermi” e “controrivoluzionari”.
I cubani che vivono all’estero, privi di permesso per rientrare, secondo una stima approssimativa, sarebbero dai 67.000 ai 200.000, incluso i balseros, altri che hanno lasciato illegalmente l’isola e coloro che sono usciti in forma legale, ma dopo sono rimasti all’estero. I cubani possono lasciare l’isola solo con un permesso di uscita noto come carta bianca, valida per un massimo di 30 giorni, rilasciato a totale discrezione della Sicurezza di Stato.
Gordiano Lupi