«Non bisogna avere gli occhi a mandorla per poter scrivere dei buoni haiku, ma l’animo semplice come i bambini, come Ilir Muça», recita la quarta di copertina. Forse è vero, come è vero che serve anche molta sensibilità e grande tecnica, perché ogni cosa che vediamo può essere tradotta in haiku, se riusciamo a sentire la meraviglia e la malinconia che le cose trasmettono. Ilir ha soltanto undici anni, è nato a Milano, vive e studia a Castiglioncello, ma in questo suo primo libro dimostra buona sensibilità e disciplina metrica. Di sicuro ha giovato la lezione di papà Çlirim, poeta albanese residente in Italia che insegna haiku nelle scuole e ha pubblicato molti libri di narrativa e poesia.
Ilir mi ha scritto di suo pugno una dedica geniale: A Gordiano, il tempo brutto/ sta a vendere libri/ sotto le arcate. Un haiku in piena regola che riassume il senso di una giornata passata insieme alla piccola Fiera del Libro di Celle Ligure. I componimenti di Ilir nascono tutti così, per gioco, scandendo sillabe insieme al padre, cercando di scovare il senso nascosto delle cose.
Vediamone alcuni.
Ecco la meta
manca solo la via -
Sembra infinito
Ponte di luce
Nell’arco della vita
manca la freccia
Mare d’argento.
Su spiagge desolate –
Sole d’inverno
A braccia tese.
Dai rami precipitano
Le foglie secche
Il libro è trilingue: italiano, inglese (trad. Besjana Gorreja) e albanese (trad. Çlirim Muça).
Gordiano Lupi
Ilir Muça
Piove la luce
Albalibri, pagg. 120, € 10