Domenica , 24 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Archeologia editoriale
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
“Donne in manicomio” – 5. Senza timori. Ma nemmeno speranze
27 Luglio 2011
 

Ill.mo Signor Direttore,

la paura di morire mi condusse qui, la speranza di guarire, mi ci fece restare.

Ora, né temo, né cercherò più la prima, ma nemmeno, spero nella seconda.

La mia malattia è una di quelle che si chiamano croniche. Dunque la prego vivamente di rimandarmi a casa mia.

Se mio marito continua a desiderare di vivere da me separato, ci consento purchè io possa passare gli ultimi giorni della mia vita unita ai miei figli.

Nelle loro ultime lettere mi lasciavano intravedere la speranza ed il possibile riavvicinamento per le feste natalizie. Potrò io godere di tanta gioia? Spero di sì. Le prove di sottomissione datele fin qui, spero le saranno esse di fiducia della mia futura calma.

 

Dottore,

non desidero che la mia casa e i miei bambini. Che pensano essi di me? Che penseranno quando sarò morta?

Lo sapranno? No. Crederanno sempre che la mamma ritornerà. Sì Dottore, senta io vorrei tornare. Una voce intima mi dice che essi malgrado tutto mi amano e io so di meritare il loro amore

Si stupirà se non le rinnovo la preghiera di andar via vero? Ma quale sarà la mia vita? Ho dimenticato il mio marito. Possibile che debba dimenticare i miei figli! Mi aiuti, via, sia buono! Dove non vorrà più aiutarmi allora sento che la mia testa è malata, che non ragiona giusto. Ma sento semmai che mi ha qualcosa che mi si nasconde e che deve essere ben terribile! E sento pure che non lo merito. Vero? Dovrò passare tutta la notte con questo terribile pensiero?

Ernesta Cottino Faccio in data 1893

 

 

Rapporto dal personale sanitario:

 

Maggio 1909: «stato demenziale grave, grave incoerenza, inaffettività, adattamento completo all’ambiente manicomiale. Pare pulita…»

 

Dicembre 1910: «Fa continui soliloqui senza costrutto. Ha la stereotipia di raccogliere erbe, fiori e stracci. Affettività spenta. Governabile, ha ogni tanto qualche scatto improvviso. Non è sudicia…»

 

1° Aprile 1917, muore alle ore 8:45 per polmonite

 

 

[Estratto da: Sebastiano Franco Veroli, Donne in manicomio. Le ricoverate a S. Croce nel decennio 1890-1900 – “Il caso di Ernesta Cottino Faccio”, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea “M. Morbiducci”, Macerata 1998

 

Scelta dei testi di Patrizia Garofalo ed Elisabetta Andreoli

Fotografia di Elisabetta Andreoli]


Foto allegate

Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy