Gli ideatori del “Rotilla Festival” hanno definito le manovre del governo con gli epiteti di furto, plagio e sequestro
I fondatori del “Rotilla Festival” hanno accusato il regime di voler far proprio il popolare evento di musica elettronica che riunisce migliaia di giovani sulla spiaggia di Jibacoa. In un comunicato pubblicato mercoledì sul periodico digitale Diario de Cuba, gli ideatori del “Rotilla Festival” hanno definito le manovre con gli epiteti di furto, plagio e sequestro.
«A Cuba esiste una dura censura contro tutte le attività culturali che non provengono dalle cosiddette istituzioni», afferma il comunicato.
Il musicista cubano noto come Raudel, della band alternativa Eskuadrón Patriota, ha detto che «è deplorevole la decisione del governo comunista di prendere il controllo del “Rotilla Festival”».
Diario de Cuba informa che il vicepresidente del governo, Esteban Lazo, e il vice ministro della cultura, Fernando Rojas, hanno deciso l’intervento statale nell’evento.
Il direttivo del “Rotilla Festival” afferma che «la partecipazione statale violenta la natura stessa di una manifestazione, umiliata e privata della sua ragion d’essere».
Il musicista Ciro Díaz, dei gruppi rock-punk Babosa Azul e Porno para Ricardo, ha aggiunto che non suonerà nel Festival se sarà controllato dal governo. Raudel, della band Eskuadrón Patriota, ha stigmatizzato negativamente l’intervento del regime comunista in una manifestazione musicale da sempre vissuta come momento di libertà.
Gordiano Lupi
Nella foto: Migliaia di giovani ballano sulla spiaggia di Jibacoa, dove si celebra il “Festival Rotilla”, la grande festa rave di Cuba.