Il Presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Corrado Calabrò è stato convocato con urgenza per giovedì 21 luglio, alle ore 8.30, dalle commissioni 7ª (Comunicazioni) e 8ª (Cultura) del Senato per rispondere dei gravi attacchi alla libertà di informazione e all'accesso alla conoscenza che permangono nel nuovo schema di regolamento sul diritto d'autore.
L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è stata sì costretta a modificare il suo regolamento, rinunciando di autoattribuirsi il potere di inibire l'accesso ad interi siti web, ma ha deciso di perseverare nel faraonico e inquietante progetto di diventare arbitro unico di tutti i contenuti presenti sulla Rete.
Aver ottenuto questa convocazione è un altro importante successo (dopo l'evento La notte della Rete che ha spinto l'Agcom a modificare parte della delibera) per chi, come Agorà Digitale e tutte le associazioni riunite nell'iniziativa sitononraggiungibile.it (Adiconsum, Altroconsumo, Assoprovider assistiti dagli avvocati Fulvio Sarzana e Marco Scialdone), fin dall'inizio ha preso una posizione chiara e netta, che manterremo fino alla fine: l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni non può intervenire con un regolamento che mette in pericolo principi fondamentali come giusto processo, libertà di espressione, di informazione, diritto di accesso alla conoscenza e la libertà di impresa.
C'e' bisogno innanzitutto di una riforma delle regole che ci permettono di condividere contenuti in rete: è impensabile applicare le norme previste dall'Autorità senza prima riformare la legge sul diritto d'autore, vecchia ormai 70 anni e chiaramente obsoleta rispetto ai cambiamenti a livello informativo e tecnologico dei decenni successivi alla sua promulgazione: deve infatti essere adeguata alle nuove forme della creatività, della circolazione delle informazioni e della possibile remunerazione.
Da una parte il Parlamento non ha strumenti per imporre “formalmente” uno stop al regolamento. Dall'altra però Agcom non potrà ignorare la posizione delle istituzioni, soprattutto se questa posizione si dimosterà forte e motivata. A questo proposito sono stati chiarissimi i senatori Vita e Vimercati, che con urgenza hanno avanzato la richiesta di convocazione sostenendo che
«a questo punto, sia opportuna una moratoria, in attesa di una procedura istituzionalmente più corretta, non lesiva delle prerogative delle Camere».
Ma sono 23 i senatori che compongono gli uffici di presidenza delle due Commissioni che audiranno Calabrò ed è noto quanto scarsa sia la consapevolezza della classe politica dei rischi insiti nel regolamento Agcom.
È compito anche e soprattutto nostro, di noi che ci siamo mobilitati fin dall'inizio, provare a convincerli dell'assoluta necessità di uno stop al provvedimento. Abbiamo meno di 48 ore.
Volete saperne di più? Trovate i loro nomi e le le loro attività su questa e quest'altra pagina.
E questi sono i loro indirizzi:
possa_g@posta.senato.it, barelli_p@posta.senato.it, vita_v@posta.senato.it, valditara_g@posta.senato.it, marcucci_a@posta.senato.it, asciutti_f@posta.senato.it, giambrone_f@posta.senato.it, rusconi_a@posta.senato.it, pittoni_m@posta.senato.it, musso_e@posta.senato.it, polibortone_a@posta.senato.it, levimontalcini_r@posta.senato.it, grillo_l@posta.senato.it, menardi_g@posta.senato.it, ranucci_r@posta.senato.it, baldini_m@posta.senato.it, vimercati_l@posta.senato.it, cicolani_a@posta.senato.it, filippi_m@posta.senato.it, stiffoni_p@posta.senato.it, oliva_v@posta.senato.it, fistarol_f@posta.senato.it, detoni_g@posta.senato.it
Continuate a mobilitarvi. Scrivete, informate e condividete. Fatelo subito. I motivi di questa nuova mobilitazione sono forti e condivisi non solo tra la società civile ma anche dagli stessi addetti ai lavori. Raccontate a questi politici ormai da troppo tempo distanti dalle nuove forme di diffusione dell'informazione e della conoscenza l'enorme rischi che stiamo correndo!
Fonte: Agorà Digitale
QUI la petizione Avaaz.org sullo stesso argomento