Il Parco delle Orobie Valtellinesi ha aderito al progetto Infogeso - Influenza dell’ozono sulla gestione sostenibile del sistema agricolo e forestale lombardo - finanziato dalla Direzione generale Agricoltura della Regione Lombardia nell’ambito del programma regionale di Ricerca in agricoltura 2004-06.
Il progetto, che ha preso il via ieri e si concluderà a fine luglio, prevede una campagna di monitoraggio delle concentrazioni di ozono mediante “campionatori passivi” in trenta siti naturali della regione Lombardia molti dei quali ubicati all’interno di aree della “Rete Natura 2000” (Parchi e Riserve Naturali regionali e nazionali). All’iniziativa, coordinata da Ersaf, Ente regionale per l’agricoltura e le foreste, partecipano istituti universitari e del Cnr, Arpa Lombardia e il centro Comune di Ricerca UE di Ispra. I principali obiettivi del progetto sono ottenere stime attendibili per valutare il danno reale e potenziale dell’ozono sulla vegetazione agricola e forestale, individuando utili correttivi da introdurre nei sistemi di coltivazione agronomica e di gestione forestale, e mettere a punto sistemi di valutazione della qualità dell’aria in riferimento agli effetti sugli ecosistemi alla luce dell’attuale normativa.
Il progetto si articola in due linee di ricerca autonome e parallele che prendono in considerazione il comparto agricolo e quello forestale. Nel primo anno di attività, nel corso del 2005, in alcune vallate alpine e prealpine sono state condotte misure delle concentrazioni di ozono utilizzando “campionatori passivi” effettuando contemporaneamente osservazioni sui sintomi visibili che possono comparire sulla vegetazione. Per il 2006 la campagna viene ripetuta per un mese con l’obiettivo di attivare una rete permanente di monitoraggio dell’inquinante nell’ambiente naturale. Nel territorio del Parco delle Orobie Valtellinesi, su indicazione delle amministrazioni comunali competenti, le postazioni di rilevamento sono state collocate a Piateda, Albaredo e Tartano, mentre per l’assistenza nella gestione dei siti di misura l’area protetta si avvarrà della collaborazione delle Guardie Ecologiche Volontarie.
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