The New York Times afferma che la dura e impari battaglia della blogger cubana Yoani Sánchez contro la censura del governo e la forza naturale dei suoi scritti, l'hanno trasformata in un potente simbolo di resistenza nei confronti di cinquant'anni di regime totalitario.
L'autore del reportage, Larry Rohter, cita il romanziere esiliato José Manuel Prieto, quando scrive: «Yoani Sánchez è percepita come una persona che dà voce allo scontento di un'intera generazione, una blogger capace di far circolare i sentimenti della popolazione. La sua sfida al monopolio governativo dell'informazione e la sua diversa lettura della realtà cubana infastidiscono il potere».
Il romanziere Oscar Hijuelos (Premio Pulitzer) afferma di essere impressionato dalla sensibilità narrativa di Yoani, soprattutto per i suoi racconti di vita quotidiana che descrivono la realtà di Cuba.
Enrique del Risco, professore di letteratura latinoamericana contemporanea preso l'Università di New York, crede che con i suoi post quotidiani, l'autrice del blog Generación Y ha continuato nel secolo XXI la tradizione del genere cronaca, posizionandolo on line e scrivendolo in forma sintetica.
Un altro intervistato da The New York Times, il professore dell'Università della Città di New York, Ted Henken, ha aggiunto: «Diffondendo il virus dei blog e di Twittter, Yoani Sánchez ha preso il posto di Fidel Castro e di Che Guevara como modello per i cubani giovani e progressisti».
Gordiano Lupi