In attesa della decisione dell'Aifa prevista per il 12 luglio sulla commercializzazione della pillola dei 5 giorni dopo, 9 ginecologi su 10 si dicono contrari al test di gravidanza obbligatorio per la prescrizione della pillola contraccettiva EllaOne, come suggerito dal Consiglio Superiore della Sanità.
Una modalità studiata a tavolino per rendere inutile e inutilizzabile questo farmaco.
Infatti, per fare un simile test utilizzando il Ssn occorrerebbero almeno 10 giorni, tra medico curante che lo prescrive, prenotazione, analisi e ritiro del referto. Di nuovo dal medico per avere la ricetta e finalmente andare in farmacia! Ovvero tempi che renderebbero inutile il ricorso al farmaco. Altra tempistica se ci si rivolgesse al privato a pagamento, ovviamente, ma comunque estremamente macchinoso.
Per di più continua a restare incomprensibile perché solo per questo farmaco dovrebbe essere fatto il test di gravidanza, visto che in gravidanza quasi tutti i farmaci sono vietati, perfino l'aspirina.
Ora siccome il parere del Css non è vincolante l'unica cosa seria da fare sarebbe ignorarlo, e contestualmente fare ciò su cui l'Aifa era chiamata da oltre un anno e mezzo: stabilire prezzo e rimborsabilità.
Donatella Poretti