Sono una mamma di due bambini di 6 e 2 anni, quando ho appreso la notizia dell'approvazione alla prescrizione di Prozac ai bambini a partire dagli 8 anni sono rimasta senza parole. La cosa che mi ha in particolar modo colpita è la facilità con cui si parla di forme di depressione nei bambini, forse il problema maggiore è che si sta introducendo complessità anche nella cosa più semplice che è rimasta: “i bambini”.
Come è possibile che si stiano trasformando comuni e normali stati d'animo, che da sempre fanno parte del vivere, in malattie alle quali assegnare delle pillole come rimedio anche? Fino a che punto arriveremo se continuiamo ad accettare che ci vengano “vendute” per malattie le cose che da sempre hanno costellato l'esistenza umana?
Mi chiedo se tra psichiatria e case farmaceutiche non ci sia che un “bel piano di marketing” che ha come target i bambini, in fondo parliamo di miliardi di euro e c'è gente che non si fa alcuno scrupolo quando si tratta di denaro. Come mamma sono sbigottita e confusa ma nel contempo per nulla d'accordo con questa cosa ed esorto altri genitori a non accettare passivamente, i bambini hanno bisogno di maggior comprensione e amore non di pillole.
Leandra Marinoni