dal fruscio rallentato di un pastello
steso
a diradare il cielo in mare
in un’ora chiara di azzurri e rosa
si allunga
l’eleganza dello sguardo
tra nuvole sfilacciate o nodose
impastate di sole
di aria e di acqua
fin quando il tempo confuso si perde
attraversando i suoi stessi confini
addormentati nel vento leggero
disteso e intento
a sciogliere ormeggi
e a districare con dita tremanti
le cime morsicate dal pensiero
rimasto impigliato in un’emozione
che prende di serenità
la luce
mentre con lenta cura lava il mondo
stupito
per come a volte si tace