Dopo la decisione della Corte di Cassazione di ammettere il quesito sul nucleare nonostante i recenti cambiamenti legislativi, la presidenza nazionale dell’Azione cattolica conferma il proprio invito ai soci e ai cittadini perché ci sia un’ampia partecipazione al referendum abrogativo del 12-13 giugno.
Come già detto in una precedente nota, l’Ac ritiene le tematiche al centro dei quattro quesiti estremamente importanti:
- due richieste di abrogazione riguardano l’acqua, in particolare la partecipazione dei privati alla gestione del servizio idrico;
- il quesito sul nucleare, dopo l’abrogazione da parte del Parlamento delle norme che prevedevano la realizzazione di nuove centrali, sarà in sostanza un pronunciamento sullo sviluppo di questa forma di energia;
- ci si dovrà infine pronunciare sul legittimo impedimento, ovvero su quella norma che permette al presidente del Consiglio e ai ministri di non partecipare ad udienze giudiziarie in cui sono imputati quando è provata la contemporanea presenza di impegni politici ed istituzionali.
L’Azione cattolica ha già avuto modo di dare un proprio contributo alla riflessione pubblica, che in questa sede riassume così:
> l’acqua non è solo un “bene”, ma un “dono” essenziale per la vita dell’uomo. Un dono che va tutelato e garantito a tutti, che non può essere sottoposto alla legge del profitto senza rigorose, adeguate e sistematiche garanzie per i più deboli e per la collettività.
> la tecnologia nucleare impatta un altro punto essenziale, la salute dell’uomo, per la quale non possono essere ammessi rischi di nessun tipo.
> l’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge è un principio costituzionale che richiede ampia ed efficace applicazione, specie in questa fase di forte disillusione politica – lo dimostra l’astensionismo alle recenti elezioni amministrative –.
In conclusione, l’Ac desidera invitare nuovamente ad un’ampia partecipazione al voto, e incoraggia tutti ad un intenso sforzo formativo e informativo.
Fonte: www.azionecattolica.it