Nella giunta di Giuliano Pisapia a Milano potrebbe entrare anche il terzopolista Bruno Tabacci.
Conoscendo la libertà di pensiero di Bruno Tabacci, mi viene proprio difficile intuirlo come un fomentatore infiltrato di Al-Qā'ida (القاعدة), come vorrebbe Berlusconi, in uno dei tanti suoi incubi notturni e diurni.
Piuttosto mi sarebbe piaciuto vederlo candidato a Sindaco di Milano, ma capisco adesso che avrebbe corso il rischio di… essere eletto con l’appoggio di larghi strati del PdL che ne avrebbero tentato il condizionamento. Accade così l’inverso di ciò che indica l’adagio popolare: Uscito dalla finestra ecco che l’on. Tabacci rientra dal portone, perché una sua presenza nella giunta Pisapia ne caratterizzerebbe il percorso indirizzato al bene comune di una città come Milano, diventata la base logistica dell’economia creativa e finanziaria, collocandosi agli antipodi della concreta economia del lavoro.
L’evento dell’Expo 2015, rischiava di finire nelle fameliche mani delle varie mafie che hanno occupato militarmente la capitale economica dell’Italia; i buoni uffici spesi dalle mafie per l’elezione della Moratti, andati a male, hanno dimostrato che Milano è ancora una città fondamentalmente “sana”, vogliosa di ricominciare daccapo e mettere all’angolo un passato lordato dalle infiltrazioni mafiose.
In uno degli incontro che ho avuto la fortuna di avere con Bruno Tabacci, mi disse che i miei interventi scritti alternativi alla “politica” della religione vaticana, gli apparivano esagerati… Nell’ultimo incontro, sempre a Caltanissetta, dove viene spesso per intrattenere con il suo consueto garbo attenti ascoltatori, si corresse e riconobbe che “forse hai ragione”. Fu alla luce dalla mia affermazione circa l’operato del cardinale Tettamanzi, che in una sola frase scrisse l’epitaffio del berlusconismo.
Milano è in una fase di cambiamento e credo che resterà degna della sua storia. La città è chiamata oggi ad essere coraggiosa e a camminare in termini positivi, restando sempre fedele alla sua tradizione, con la presenza di persone sagge e forti che non avvieranno la città verso il viale del tramonto, ma verso il viale della primavera.
E ancora:
Non si può non vedere la differenza tra chi guarda al futuro con speranza e chi invece guarda al futuro con paura. Tra chi vuole vederci sperare e costruire un domani migliore e chi vuole restiamo aggrappati all'oggi senza un minimo di lungimiranza.
Con la presenza di persone sagge e forti… Credo proprio che Tettamanzi (il pontefice mancato), fosse già al corrente dei progetti futuribili di Pisapia: rafforzare la giunta meneghina con la competenza e l’onestà di uno dei pochi politici credibili.
Rosario Amico Roxas