Sono stato un osservatore attento, a tratti dichiarato ammiratore, del processo bolivariano. La nazionalizzazione delle risorse petrolifere, la resistenza al golpe del 2002, i programmi sociali, le alleanze con i governi più progressisti dell’America Latina, la richiesta di indipendenza vera dai padroni del Nord, tutte politiche che ho apprezzato. Ma ora sono interdetto. So bene che la politica estera risponde a logiche proprie, ma è davvero così importante che Chávez sostenga il presidente dell’Iran? E quel massacratore di migranti, a cui il governo Berlusconi esternalizzava il lavoro sporco, di Gheddafi? Capisco e rispetto le posizioni di chi è contrario all’intervento armato e di chi avrebbe voluto seguire la via della diplomazia, ma perché questo sostegno così aperto da parte del governo venezuelano ad un dittatore sanguinario? E perché Chávez ha appena dichiarato, stando a quanto riporta Cudadebate, che la Siria è vittima di un’aggressione fascista? Fascisti sono i governi che uccidono chi protesta, che massacrano i propri cittadini invece di proteggerli, un po’ come ha fatto la polizia cubana massacrando Soto.
Da sostenitore, sempre critico, della rivoluzione bolivariana esprimo sconcerto.
Hugo, che stai facendo?
Giovanni Maiolo
(da Durito.it, 20 maggio 2011)