Il dissidente cubano Juan Wilfredo Soto García, 46 anni, è morto nelle prime ore del mattino di domenica 8 maggio, a Santa Clara, provincia di Villa Clara, vittima di un arresto respiratorio, causato dalle percosse ricevute, il 5 di maggio, da agenti della polizia. La presidentessa della Coalición Central Opositora, Idania Yánez Contreras, ha dichiarato a martinoticias.com che Soto, ex membro dell’organizzazione e del Foro Antitotalitario Unido è stato picchiato e ammanettato all’interno del Parque Vidal. L’oppositore soffriva di ipertensione, insufficienza renale e di altri problemi di salute, per questo motivo è stato condotto alla sua residenza invece che in prigione. Yánez ha aggiunto che nelle prime ore del mattino i familiari di Soto lo hanno portato all’ospedale Arnaldo Milián Castro, ma il dissidente versava già in condizioni disperate. La dissidente ha concluso che dopo la sepoltura di Soto - avvenuta domenica - l’opposizione deciderà che cosa fare per denunciare pubblicamente gli abusi della polizia castrista. «Dobbiamo dare una risposta al Governo per questo omicidio commesso ai danni di Wilfredo Soto», ha esclamato.
Diversi dissidenti hanno reso omaggio al corpo di Soto presso la Funeraria Camacho, a Santa Clara, sotto la stretta sorveglianza della polizia e della Sicurezza di Stato. Il premio Sacharov 2010 per la Libertà di Coscienza, Guillermo Fariñas, ha dichiarato a Radio Martí: «Si tratta di una perdita dolorosa, ma crediamo che sia un’altra vittima del discorso di Raúl Castro durante le conclusioni del Sesto Congresso del Partito Comunista, quando ha dato via libera ai militari e ai paramilitari che lo seguono per compiere aggressioni fisiche».
Il presidente dell’organizzazione Cuba Democracia ¡Ya!, Yuniel Jacomino, ha detto che la morte del dissidente di Santa Clara, Juan Wilfredo Soto García «è un atto ulteriore di barbarie della polizia, compiuto dai corpi di repressione della dittatura castrista».
Gordiano Lupi
Fonti: Radio Martí, martinoticias.com, Penultimos Días
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