Regolamento Rai per l'informazione sui referendum finalmente approvato, ma con voto sfavorevole del deputato radicale Marco Beltrandi. La motivazione è facile da spiegare: nel documento maturato in Commissione sono stati posti troppi limiti alla partecipazione al dibattimento referendario.
Un esempio su tutti: il regolamento approvato prevede che possano essere rappresentate televisivamente in Rai solo le posizioni dei soggetti politici i quali abbiamo eletto almeno due deputati nel Parlamento europeo. Considerato che nei referendum del 2005 il limite minimo era di un solo parlamentare europeo, ma che nel frattempo sono state introdotte delle soglie di sbarramento per l'elezione dei rappresentanti europei, se ne trae che le norme approvate siano decisamente più restrittive che in passato. È questo il grado di democrazia e di pluralismo che la Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai esprime?
L'antefatto di questa approvazione si legge nelle numerose mobilitazioni Radicali insieme ai Comitati promotori, che nell'arco di una manciata di ore avevano organizzato ben tre presidi. La consultazione popolare rischia di essere letteralmente sabotata da una campagna passiva di disinformazione: è versata nell'illegalità per oltre un mese, evitando che i cittadini venissero informati sui temi e sui quesiti referendari, mentre ora, con questo regolamento sarà il pluralismo ad essere negato!
Più che riunione di Commissione, un'odissea...
Dopo ben due convocazioni della commissione andate a vuoto per mancanza del numero legale, finalmente, intorno alle 15 del 4 maggio, i membri della commissione si sono riuniti raggiungendo il numero prescritto dalla legge per l'approvazione di un provvedimento. È stata la vice presidente del Senato a dare la notizia ai manifestanti: a quanto pare è stata necessaria una ulteriore sollecitazione del Presidente della Camera, Fini, e di quello del Senato, Schifani, perché i parlamentari si presentassero dopo le votazioni nelle rispettive aule, alla riunione della commissione.
Nella giornata di ieri l'ostruzionismo dei parlamentari di maggioranza membri della commissione aveva impedito ogni svolgimento dei lavori e il deputato radicale Marco Beltrandi aveva protestato con l'eclatante gesto dell'occupazione della sede di Vigilanza e trascorrendovi addirittura la notte.
A poco più di un mese dal voto ancora gli italiani non sono stati minimamente informati su temi e quesiti referendari e il paradosso si è espresso magistralmente nella liberatoria che gli artisti del primo maggio sono stati costretti a firmare prima della loro esibizione, con la quale si impegnavano a non parlare assolutamente di referendum, acqua e nucleare.
Nel primo pomeriggio del 3 Maggio si era tenuto un primo presidio a Roma davanti alla Commissione di Vigilanza Rai con i Comitati Promotori dei Referendum. Dovevano iniziare infatti i lavori della Commissione in questione per emanare un regolamento radiotelevisivo sulla campagna referendaria, sebbene già permanesse una situazione di assoluta illegalità perché ormai abbondantemente fuori dai tempi previsti dalla legge. Cosa è successo? La maggioranza dei Deputati ha disertato la Commissione, impedendone i lavori.
Alla riconvocazione dei deputati per le ore 20:00 anche il presidio è stato riconvocato: una nuova mobilitazione insieme ai Comitati promotori, prima a Montecitorio alle 18 e poi in Via del Seminario a Roma alle 19:30, vicino a Palazzo San Macuto.
Marco Beltrandi, Radicale in occupazione della Commissione Vigilanza Rai
Continuiamo a chiedere una corretta informazione in Rai, ma soprattutto che finalmente le reti pubbliche affrontino il tema. «Con questa condotta la Rai si iscrive al partito degli antireferendari e si rende complice della grave violazione del diritto dei cittadini a essere informati sul voto di giugno» ha dichiarato Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani. «Recuperare subito, a partire dai programmi di approfondimento, le settimane di campagna perse è l'unico modo che il servizio pubblico radiotelevisivo ha per restituire agli italiani il maltolto in termini di democrazia e legalità, affinché venga loro garantito un voto davvero consapevole».
«Noi Radicali continueremo a invocare un dibattito serio e il ripristino di quel minimo di Stato di diritto per il quale Marco Pannella sta digiunando da ormai dieci giorni» ha concluso Staderini.
Il boicottaggio era stato già denunciato dai radicali che in occasione dell'ultima riunione della Commissione parlamentare di Vigilanza avevano aderito al presidio organizzato davanti Piazza Mazzini dai Comitati referendari. In quella occasione, grazie alla mediazione di Staderini e Beltrandi, dopo una lunga attesa, una delegazione dei Comitati viene ricevuta da un funzionario Rai.
Staderini e Beltrandi, inoltre, avevano sollecitato con una Lettera al Presidente della Commissione di Vigilanza Sergio Zavoli (inviata per conoscenza anche al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ai presidenti delle Camere Fini e Schifani) un intervento deciso, affinché si ponesse fine a questa beffa all'ordinamento democratico.
Zavoli con un comunicato del 2 maggio si era limitato a rispondere che c'era necessità di una larga condivisione del regolamento da approvare.
Redazione N.R.
(da Notizie Radicali, 5 maggio 2011)
Per saperne di più sui Referendum
del 12 e 13 giugno 2011:
● Scheda informativa [PDF] a cura di Maria Chiara Alberton, Ricercatrice EURAC, Istituto per lo Studio del Federalismo e del Regionalismo