Al Presidente del Consiglio dei Ministri,
On. Silvio Berlusconi
Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca,
On. Maria Stella Gelmini
Al Ministro dell'Economia e Finanze,
On. Giulio Tremonti
Al Ministro per la Pubblica amministrazione e l'Innovazione, On. Renato Brunetta
E p. c.
Ai Sindaci e ai Consigli Comunali
della Provincia di Verona
All’U.S.T. di Verona
All’U.S.R. Veneto
Alla Regione Veneto, Giunta regionale, Assessore Istruzione
Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti Comprensivi di Verona e Provincia
Agli Organi di Stampa
Verona, 19 aprile 2011
Onorevoli Signori,
siamo genitori di differente orientamento politico e religioso che hanno scelto di iscrivere i propri figli nelle scuole pubbliche statali.
Facciamo parte di un Coordinamento provinciale dei genitori degli Istituti Comprensivi di Verona, nato per la necessità di confrontarci sulle questioni attinenti la vita scolastica, scambiandoci idee, esperienze, buone pratiche e quant’altro possa contribuire a migliorare l’offerta formativa delle nostre scuole.
- Confrontando i bilanci dei nostri Istituti, abbiamo verificato che negli ultimi anni l’assegnazione finanziaria da parte dello Stato è risultata insufficiente a garantire il funzionamento amministrativo e didattico, la progettualità, le supplenze.
- Le scuole si vedono costrette a chiedere ai genitori contributi volontari sempre più alti.
Abbiamo promosso un’indagine conoscitiva da cui è emerso che il contributo volontario (poche scuole lo definiscono “volontario”) è stato introdotto in tutte le scuole, con quote che raggiungono i 60 € (alle Superiori anche oltre 200 €); per il 35% delle scuole esaminate, il contributo è aumentato rispetto all’anno scolastico precedente.
- Il servizio di prescuola tende ad essere esternalizzato per insufficienza di personale interno ed è a pagamento per il 59% degli istituti analizzati, con quote che toccano i 120 euro annui per alunno.
- Anche per la sorveglianza mensa alla Sc. Second. di 1° grado sempre di più si utilizza personale esterno a pagamento, con costo annuo per alunno che raggiunge i 120 euro, a cui va sommato il costo della mensa.
- La riduzione del tempo scuola alla Primaria ha diminuito il numero dei rientri pomeridiani, per cui aumentano per le famiglie i costi delle attività integrative a pagamento (fino a 378 euro annui ad alunno).
- Del tutto insufficienti sono pure i fondi per le supplenze. Una volta esauriti, le scuole non sanno come garantire il “diritto allo studio”, perché per nominare i supplenti devono anticipare soldi di cui non c’è certezza di riscossione dallo Stato. Aumentano dunque i casi in cui gli alunni vengono smistati in altre classi, bloccando per tutti la didattica e pregiudicando la sicurezza degli alunni.
- Altre criticità generate dalla recente riforma, sono l’aumento del numero di alunni per classe con gravi ripercussioni sull’efficacia della didattica e talvolta l’inosservanza della normativa sulla sicurezza; la diminuzione o perdita delle uscite didattiche e di molti laboratori; la difficoltà a mantenere aperti i plessi il pomeriggio a causa dei tagli al personale A.T.A. ( bidelli).
- Un altro gravissimo problema che mina la funzionalità delle scuole è la mancanza di Dirigenti scolastici e l’utilizzo di Dirigenti “reggenti”, che devono svolgere mezzo servizio nel proprio I.C. (che già conta 5 o 6 plessi) e mezzo servizio in altro I.C.. Nonostante finalmente sia stato annunciato il Concorso, saranno solamente 2.386 i nuovi posti autorizzati, a fronte di un fabbisogno stimato, ben più ampio.
- Una gran parte dei nostri edifici scolastici non è provvisto di certificazione statica, di agibilità, prevenzione incendi. Molte scuole necessitano di manutenzione straordinaria e ristrutturazioni che i nostri Enti Locali, a causa della riduzione dei finanziamenti statali e del vincolo al “patto di stabilità”, non possono affrontare.
Quanto esposto dimostra un trend sfavorevole alle famiglie e ai nostri figli, l’aumento dei costi e la diminuzione dei servizi, dell’offerta formativa, della sicurezza.
Secondo quanto enunciato dai Ministri dell’Istruzione e dell’Economia, in occasione della Finanziaria del 2008 e della Riforma del I ciclo, ci aspettavamo una riduzione degli sprechi e un innalzamento della qualità del sistema scolastico. Ad oggi rileviamo invece che la diminuzione c’è stata, ma ha inciso negativamente sulla qualità dell’insegnamento e sulla funzionalità delle Istituzioni scolastiche.
Le diverse affermazioni pubbliche dei Ministri Gelmini e Brunetta nei confronti degli Insegnanti, secondo il nostro percepito, hanno contribuito a creare un clima disincentivante in cui sono diventate più difficili le relazioni scuola famiglia.
In questo contesto le recenti reiterate dichiarazioni del Presidente del Consiglio, nei confronti della scuola statale, non solo hanno inasprito questa situazione, ma hanno offeso anche noi genitori che liberamente l’abbiamo scelta. La nostra esperienza ci consente di affermare che i nostri figli vengono educati ai valori espressi nella Costituzione italiana, gli stessi che cerchiamo di trasmettere loro anche nelle nostre famiglie.
L’offerta formativa delle scuole (P.O.F.) è infatti condivisa da genitori e docenti, attraverso gli Organi Collegiali.
Abbiamo scelto la scuola pubblica statale perché crediamo che essa sia il luogo adatto per educare i nostri figli ad essere cittadini di questo Stato, imparando a convivere nelle differenze: di religione, di appartenenza politica, di estrazione sociale.
Crediamo che l’istruzione e la formazione dei giovani non debba essere considerata solo un capitolo di spesa su cui risparmiare, ma il fondamento su cui ricostruire il futuro del nostro Paese, un investimento necessario e prioritario.
Per questo, siamo a chiedere una svolta nella politica scolastica, affinché si torni a ragionare di scuola e di didattica, al di fuori di ogni contrapposizione partitica, dialogando con gli operatori scolastici (dirigenti, docenti, ecc.), con i genitori e con gli studenti.
La presente lettera è sottoscritta anche dalle Associazioni Genitori:
C.G.D. - Coordinamento Genitori Democratici di Verona e A.Ge. (Associazione Genitori) di Verona.
Per il Coordinamento Genitori degli Istituti Comprensivi di Verona,
la Presidente, Arianna Vecchini
Per il C.G.D. di Verona,
il Coordinatore provinciale, Luca Sandrini
Per l’A.Ge. Verona,
la Presidente, Chiara Crivelli