Fidel Castro afferma che il suo regime si è sempre opposto alle azioni che mettessero in pericolo la vita dei civili. A suo parere è riprovevole il modo in cui gli Stati Uniti hanno ucciso Osama Bin Laden, leader della rete terroristica Al Qaeda.
«Per quanto orribili siano le azioni attribuite a Bin Laden, assassinare un essere umano disarmato e circondato dai suoi familiari resta un'azione riprovevole», ha scritto Castro in una delle sue riflessioni, pubblicata sul sito internet Cubadebate. Castro ha aggiunto che Bin Laden è stato «per molti anni amico degli Stati Uniti, che si sono occupati del suo addestramento militare, e al tempo stesso è stato nemico dell'Unione Sovietica e del socialismo». In merito agli attentati dell'11 settembre 2001, perpetrati da Qaeda che fecero 3.000 morti negli Stati, l'ex capo di Stato ha detto che il suo regime «si è sempre opposto alle azioni che mettessero in pericolo la vita dei civili». Castro ha aggiunto che le vittime di Al Qaeda negli Stati Uniti non impediscono «che le persone oneste ricordino le guerre ingiuste scatenate dagli Stati Uniti in Iraq e in Afghanistan, così come le immagini dei prigionieri della base navale di Guantánamo, mostrano persone sottomesse per mesi e anni a indicibili torture».
Castro ha aggiunto che la decisione degli Stati Uniti di seppellire il cadavere di Bin Laden in mare «dimostra timore e insicurezza» e trasforma il terrorista «in un personaggio molto più pericoloso». Il vecchio Comandante ha concluso che i metodi usati per eliminare Bin Laden non servono a proteggere i cittadini, ma finiscono per moltiplicare i sentimenti di odio e di vendetta nei confronti degli Stati Uniti.
Gordiano Lupi