L'Avana - Il governo cubano ha annunciato che il caffè distribuito con la tessera del razionamento alimentare tornerà a essere una miscela composta anche di chícharo (una sorta di pisello) per colpa dei prezzi internazionali che sono diventati troppo alti e a causa della modesta produzione nazionale. Inoltre non avranno più diritto alla quota di caffè i consumatori compresi nella fascia da zero a sei anni.
Il Ministero del Commercio ha reso noto che la misura entrerà in vigore nel corso del mese di maggio e di conseguenza il prezzo del caffè distribuito con la tessera calerà da cinque a quattro pesos cubani (0,15 dollari).
Il provvedimento è figlio della decisione di Raúl Castro di ridurre le importazioni, perché a suo parere «Cuba non può permettersi il lusso di comprare caffé all'estero per distribuirlo a tutti i cubani come alimento razionato, persino ai bambini appena nati».
Il presidente ha definito «una necessità» tornare a mescolare chicharo e caffè, come si faceva nel 2005, e ha aggiunto che «per continuare a bere caffè puro, l'unica soluzione è produrlo a Cuba».
La tessera di razionamento alimentare è in vigore a Cuba dal 1962, ma negli ultimi mesi ha ridotto il numero degli alimenti distribuiti a prezzi politici, assecondando la politica economica del governo di Raúl Castro, che prevede la sua «graduale eliminazione». Attualmente la tessera di razionamento distribuisce agli 11,2 milioni di cubani alcuni prodotti fondamentali come fagioli, zucchero, pollo, pesce, uova, olio, pane e riso.
Gordiano Lupi
(Fonte: Radio Martì)
Illustrazione
Omar Santana su El Nuevo Herald stigmatizza la notizia del caffè mescolato con chícharo nella tessera del razionamento cubano.
– Generale, lei è una persona molto pragmatica!