La sessuologa Mariela Castro spera che il processo di cambiamento che suo padre, Raúl Castro, sta guidando a Cuba, contempli risultati nel campo dei diritti degli omosessuali, come l'autorizzazione delle unioni gay e la fine della discriminazione all'interno del Partito Comunista.
Mariela Castro ha precisato che dopo il Sesto Congresso del Partito Comunista, celebrato in aprile, ha iniziato una serie di incontri con il dipartimento ideologico per dare impulso alla sua campagna contro l'omofobia e per ottenere la fine di ogni tipo di discriminazione.
La figlia del presidente, che dirige il Centro Nazionale di Educazione Sessuale e ha pubblicato testi di sessuologia editi anche in Italia, ha spiegato che in Parlamento è fermo da tre anni un progetto di riforma del Codice di Famiglia, che prevede le unioni gay. Mariela si augura che il progetto di riforma divenga legge, seguendo gli esempi di Messico e Argentina, ma nel frattempo chiede la fine di ogni comportamento discriminatorio.
A Cuba sono già stati praticati interventi per cambiamento di sesso: almeno 26 transessuali sono stati sottoposti a operazioni per assecondare il loro desiderio. La società cubana pare lontana dagli anni in cui la discriminazione nei confronti degli omosessuali e il machismo erano un suo tratto distintivo.
La sessuologa manda avanti questa campagna con il sostegno del padre, che ha preso il posto di Fidel Castro nel 2006 e sta portando avanti un piano di riforme economiche approvato dal Congresso del PCC.
Gordiano Lupi
(Fonte El Nuevo Herald)