Milano si va preparando alla grande esposizione Expo 2015, che coinvolgerà non solo il capoluogo lombardo, ma tutta l’Italia e, in special modo la Lombardia.
In questa atmosfera, nella quale ci si prepara ad un grande evento in cui affluiranno alla rassegna mondiale genti d’ogni Paese, un occhio particolare sarà riservato anche all’incontro e al commisurarsi di gastronomie diverse, di abitudini alimentari originarie di terre vicine e lontane.
A tale proposito, un cinematografo milanese ha dedicato due giorni (il 30 aprile e il 1° maggio) alla proiezione di alcuni film in cui il cibo rappresentava un approccio etnico interessante. Nella prima serata, il cinema “Anteo” ha offerto quattro proiezioni gratuite, al termine delle quali c’è stata una spaghettata per gli spettatori, mentre il primo maggio, nella mattinata sono stati proiettati altri quattro film con un aperitivo per concludere l’incontro.
I film sono stati, nella prima tornata, Soul kitchen, del regista turco-tedesco Fatih Akin, che si svolge in un ristorante scalcinato, il quale, dopo varie peripezie, diventa di moda con l’arrivo di un nuovo cuoco, seguito da Harvest 3000 years del regista etiopico Haile Gerima. Gli altri due film sono stati Incantesimo napoletano, di Paolo Genovese e Luca Miniero, e Cuoco contadino, di Luca Guadagnino, che descrive la ricerca di aromi da parte del grande chef italiano Paolo Masieri.
Durante la mattinata seguente, sono stati proiettati Mangiare bere uomo donna del cinese di Taiwan Ang Lee, La cena di Ettore Scola, ambientato in una trattoria, e il famosissimo Un americano a Roma, di Steno, in cui Alberto Sordi aggredisce un gran piatto di spaghetti.
La Valtellina era presente con il film di Ermanno Olmi Rupi del vino, che è un viaggio nelle valli valtellinesi con le loro tradizioni e le loro vendemmie.
Con questo primo segnale di narrativa cinematografica a sfondo gastronomico, Milano si avvia verso i giorni della grande rassegna.
Emilio Montorfano