Di seguito vi proponiamo la nota diffusa dal Comitato Referendario Nazionale 2 sì per l'acqua bene comune che è stata unanimemente condivisa da tutti i comitati regionali e provinciali. Dopo lo spreco di risorse per non aver accorpato elezioni amministrative e referendum; dopo aver ritirato il piano dei siti nucleari al solo scopo di non consentire il referendum contro il nucleare, ora si pensa di bloccare anche i referendum sull'acqua...
Si parla di approfondimento normativo.... Sich!
Intanto in tutta la Lombardia i comitati provinciali, dopo aver fatto un censimento di ciò che sta succedendo in ciascuna provincia, hanno deciso di trasmettere una lettera di diffida agli Enti Provincia che, se mettessero in atto la costituzione degli uffici provinciali d'ambito, potrebbero incorrere in responsabilità che possono arrivare anche al danno erariale. Anche Sondrio ha spedito la sua raccomandata al Presidente Sertori e per conoscenza alla Corte dei Conti ed alla SECAM.
Ci sembra che mala tempora currunt...
Fin qui le cattive notizie. Quelle buone sono che la marea azzurra del popolo che difende l'acqua bene comune aumenta di ora in ora... anche a Sondrio...
Martina Simonini e Andrea Patroni
p. il Comitato referendario della provincia di Sondrio- 2 sì per l'acqua bene comune
Giù le mani dai referendum sull'acqua
Mentre tentano lo scippo del referendum sul nucleare – scippo tutto da verificare, visto che devono ancora pronunciarsi un ramo del Parlamento e la Corte di Cassazione –, il Governo e i poteri forti di questo Paese vogliono provare a fare lo stesso con i due referendum sull'acqua.
Alle tuonanti dichiarazioni di ieri del Presidente di Federutility, Roberto Bazzano, che ha chiesto espressamente un intervento legislativo per fermare i referendum sull’acqua, risponde oggi il ministro Romani con l’apertura ad un approfondimento legislativo ad hoc.
A Governo, Federutility e Confindustria diciamo chiaramente : “Non ci provate, giù le mani dai referendum!”.
I referendum sull’acqua hanno ottenuto le firme di un milione e quattrocentomila cittadini. Una straordinaria mobilitazione che chiede l'uscita dell'acqua dal mercato e dei profitti dall'acqua. Che vuole la tutela condivisa di un bene comune essenziale e di un diritto universale. Che rivendica il proprio diritto a decidere in prima persona.
Un grande movimento che non permetterà alcuno scippo dell’acqua e della democrazia. Perché solo la partecipazione è libertà.
Roma, 21 aprile 2011