Nell’anno che celebra i grandi personaggi del Risorgimento italiano, l’Arvangia sceglie di rendere omaggio alla categorie delle sarte contadine capaci di sostenere la traballante economia delle famiglie patriarcali d’un tempo.
Con l’augurio che questa nostra idea (un allestimento nell’aula dei mestieri scomparsi, un video documentario e una proposta di visite didattiche a costo zero per le scuole) possa suscitare interesse e guadagnarsi un suo spazio, riporto di seguito l'appello dell’Assemblea Soci (foto) che il 2 aprile ha messo in cammino l’iniziativa. Grazie di cuore per la collaborazione. (Clara Nervi)
Unità d’Italia e apoteosi dei luoghi comuni
Niente di tutto questo per l’Associazione che privilegia le storie marginali
Un appello per far pesare sulla bilancia della storia anche le vite e i piccoli gesti di eroismo quotidiano della gente semplice, questo in estrema sintesi il significato del pensiero divergente che l’Associazione Arvangia propone per i 150 anni dell’unità d’Italia. Nessun allestimento o evento commemorativo o conferenza dedicata ai grandi del Risorgimento italiano. Da ogni parte si fa a gara nel tributare onori ai personaggi celebri, da re Vittorio Emanuele II, alla “Bela Rosin”, all’eroe dei due Mondi Giuseppe Garibaldi, alla contessa rubacuori di Castiglione Tinella, amante di Napoleone III, al citatissimo conte Camillo Benso di Cavour. L’Associazione Culturale Arvangia che all’Italia unita appartiene da ben cinque lustri ci tiene a prendere le distanze coerente con la sua scelta di campo iniziale, per far affiorare in superficie le storie sospese che sembrano non interessare nessuno e restano, come i personaggi di Pirandello, in cerca di un attore.
L’Assemblea Soci di sabato 2 aprile e gli incontri di rodaggio successivi, martedì 19 aprile con la camminata del cuculo d’aprile e mercoledì 20 con l’iniziativa “la scuola alla casa delle memorie”, hanno indicato il percorso alternativo che l’Associazione intende perseguire. Nell’anno dei fuochi d’artificio ai personaggi illustri della storia risorgimentale italiana, l’Associazione impegnerà tempo, lavoro e risorse finanziarie per allestire nell’aula dei mestieri scomparsi, locale attiguo alla Casa delle Memorie di San Donato di Mango, un angolo sartoria dedicato alle sarte di paese che hanno garantito per secoli la sopravvivenza di famiglie numerose e male in arnese del mondo contadino. Verrà creato un ambiente evocativo che ricordi gli improvvisati laboratori di cucito un tempo frequentati dalle brave ragazze da marito che desideravano imparare a “chisi” (cucire) per diventare “sarto|e” loro stesse, così da impressionare i compaesani che le avrebbero elevate a valore di simbolo dell’onesta laboriosità contadina espressa in modo efficace dal modo di dire: “Piede alla culla e mano al fuso, mostrano le buone massaie”.
Sull’argomento delle sartorie di paese e di borgata l’Associazione ha già iniziato a raccogliere testimonianze preziose come quella di Margherita Mo di Lequio Berria, apprendista dalle suore del paese, di Emma Montanaro di Cerretto Langhe e di Anna Sarotto di Neviglie, intervistate in proposito dagli iscritti ai corsi Utea di Asti. L’obiettivo è la preparazione di un video documentario che racconti sacrifici, regole e aneddoti di un artigianato ormai leggendario, offrendo spunti per dare vita ad un ambiente di lavoro interattivo che comprenda anche il racconto della tradizionale lëssia piemontese, il grande bucato di campagna in tinozza con cenere, soda, liscivia e sapone di Marsiglia, già argomento di unità didattiche alla Casa delle Memorie.
Per celebrare e riscattare dall’oblio le sarte contadine di Langa, Monferrato e Roero l’Arvangia si rivolge a tutte le persone disposte a collaborare al progetto con testimonianze, ricordi, utensili, immagini fotografiche come quella messa a disposizione da Margherita Mo di Lequio Berria.
Chi si sente di dare una mano può rivolgersi al coordinatore Luciano Ravizza, responsabile del Museo di Castell’Alfero “l Ciar”, cercandolo ai suoi recapiti telefonici 0141 204332 – 337248983 oppure direttamente all’Arvangia all’indirizzo mail arvangia@casamemorie.it
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