La lettera:
Al Presidente della Commissione parlamentare di vigilanza On. Sergio Zavoli
p.c. Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
p.c. Al Presidente del Senato Sen. Renato Schifani
p.c. Al Presidente della Camera On. Gianfranco Fini
Caro Presidente Zavoli,
ti scriviamo per il rischio, oramai molto vicino a realizzarsi, che anche questa volta il diritto degli italiani ad esprimersi attraverso la “seconda scheda” che la Costituzione gli riconosce, quella referendaria, sia radicalmente negato anche a causa dei comportamenti delle istituzioni italiane.
A meno di due mesi dal voto, i cittadini non hanno potuto conoscere praticamente nulla delle contrapposte tesi in campo e quindi non sono stati messi nelle condizioni di esercitare un voto responsabile.
Rispetto all’incapacità strutturale della Concessionaria di servizio pubblico di assicurare quanto leggi e regolamenti le impongono, è di una gravità assoluta l’assenza del regolamento attuativo che la Commissione parlamentare di vigilanza avrebbe dovuto di già adottare ai sensi della legge 28/2000.
Come noto, la campagna referendaria radiotelevisiva sarebbe dovuta iniziare almeno dal 4 aprile 2011, data di indizione della consultazione referendaria nazionale per i giorni 12 e 13 giugno 2011.
Ciò nonostante, il regolamento attuativo –emanato invece dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per il settore privato– non è stato ancora approvato dalla Commissione, malgrado nessun ostacolo impedisse alla Commissione stessa di iniziare per tempo l’esame del regolamento, anche in contemporanea con quello per le elezioni amministrative.
Diamo volentieri atto della tua azione volta a raggiungere un risultato utile nella giornata di mercoledì 13 aprile, che è stata resa inefficace da una improvvisa ed inopinata scelta politica della attuale maggioranza parlamentare: quella di legare il percorso di approvazione del regolamento al percorso di votazione dell’atto di indirizzo del Sen. Butti sul pluralismo in periodo non elettorale, atto quest’ultimo che a differenza del primo non riveste alcun carattere di urgenza, tanto più che il periodo non elettorale (e referendario) inizierà non prima del 14 giugno 2011.
Siamo oramai davanti alla certezza che almeno un mese di campagna referendaria dovuta per legge, ovvero metà della campagna stessa, andrà irrimediabilmente perso, e ciò poiché quando sarà approvato, il regolamento attuativo – così come impostato nella bozza di testo proposta dal sen. Pardi e tenuto conto degli oltre cento emendamenti presentati – non produrrà effetti immediati prima di almeno 15 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Si tratta, come converrai, di un grave vulnus al diritto costituzionale degli italiani a conoscere il merito e gli obiettivi dei quesiti referendari, con conseguenze facilmente prevedibili per una consultazione che per la sua validità deve vedere la partecipazione alla consultazione della metà più uno degli aventi diritto.
Riteniamo pertanto quanto mai necessario l’utilizzo rigoroso di ogni tua prerogativa di Presidente della Commissione affinché sia quantomeno ridotto il danno che le stesse istituzioni stanno arrecando a diritti garantiti dalla Costituzione, arrivando ad una rapida approvazione del regolamento per la campagna referendaria che tenga conto del tempo perduto e per questo preveda obblighi stringenti e controllabili.
A questo fine, Presidente, sai di poter contare sul nostro aiuto, tecnico e politico, come sempre è accaduto in questi anni di legislatura. Inviamo la presente per conoscenza anche alle massime istituzioni della Repubblica affinché le stesse possano valutare la necessità di un loro intervento a sostegno dell’istituzione che presiedi, dei diritti e principi democratici fondamentali che sono ad oggi negati.
Con Osservanza,
On. Marco Beltrandi
Mario Staderini (Segretario Radicali Italiani)