Nel nostro Paese, i malati psichici, non godono di alcun tipo di polizza assicurativa, a dispetto della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, sottoscritta dall'italia nel marzo 2007, che impegnava i firmatari ad adottare tutte le misure necessarie per rimuovere le discriminazioni fondate sulla disabilità e dove è fatto divieto di discriminazione nel settore delle assicurazioni nei confronti di soggetti con disabilità.
Nonostante la ratifica da parte dell'Italia della Convenzione delle Nazioni Unite e l'istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità allo scopo di promuovere la piena integrazione delle persone con disabilità e l’attuazione della stessa Convenzione, in campo assicurativo viene comunque preclusa a priori ai sofferenti di disturbi psichici, o a chi assume psicofarmaci di qualsiasi genere, l'accesso a forme di copertura per rimborso di qualsiasi psicofarmaco, e l'accesso a forme di copertura per il rimborso di spese mediche, anche per patologie organiche non psichiche o per infortuni, con immediata esclusione dalla garanzia qualora i disturbi o l'assunzione di psicofarmaci dovessero manifestarsi durante il periodo di validità della polizza. Tali clausole continuano a rimanere, in violazione della Convenzione ONU, nei contratti delle polizze sulla vita e per queste ragioni, con i colleghi Emma Bonino e Marco Perduca, abbiamo rivolto un'interpellanza ai ministri della Salute, del Lavoro e dell'Economia, per sapere:
- se i ministri siano a conoscenza di quanto scritto in premessa e cosa intendano, ciascuno per le proprie competenze, fare per rimuovere tale discriminazione e dare piena attuazione alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
Donatella Poretti
Qui il testo dell'interpellanza