Quali benefici reali per la collettività si sono ottenuti con il loro riutilizzo?
Come si intende liberare l’altra metà dei beni confiscati bloccati dalle ipoteche bancarie?
Sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, sono ormai centinaia gli ettari di terreno, le ville, gli appartamenti ed altri beni immobili appartenuti alla criminalità organizzata che si sono trasformati in cooperative sociali, sedi di associazioni, comunità di accoglienza, centri culturali, grazie all'impegno di istituzioni ed enti locali. Il passaggio del bene all’ente territoriale e al terzo settore restituisce al territorio servizi e benessere sociale oltre che un sano e incisivo messaggio di giustizia e legalità. Il bene può diventare anche opportunità di lavoro e quindi di dignità e libertà.
Esiste però anche un’altra realtà, un’enorme quantità di beni, pari al 51 per cento dei beni confiscati alle mafie, non sono utilizzati e il loro mancato utilizzo spesso è dovuto alla presenza di ipoteche sui beni. L’ipoteca è la principale causa per cui i comuni si rifiutano di prendere in carico i beni confiscati, e la complessa situazione delle finanze pubbliche e comunali rende sempre più difficile per il comune sostenere il costo di estinzione dell’ipoteca. Secondo i dati del Demanio, i debiti residui pesano per circa 70 milioni di euro e i comuni non riescono a farsi carico degli oneri dovuti alle banche, ma devono pagare affitti considerevoli all’Agenzia del demanio per beni di cui non possono entrare in possesso, mentre è il sistema bancario l’unico a ricevere un sostanzioso ritorno economico dal contratto di mutuo stipulato su un bene di un mafioso.
Per queste ragioni, con il collega Perduca abbiamo rivolto un'interrogazione al Ministro dell'economia e delle finanze per sapere:
- quali siano i benefici reali che la collettività ha tratto fino ad oggi dal riutilizzo dei beni sottratti alle mafie;
- quali iniziative il Governo ha adottato o intenda adottare al fine di rendere tali beni fruttuosi e disponibili in tempi rapidi superando le diverse criticità che il sistema vigente in materia presenta;
- se e quali soluzioni sono state ad oggi individuate per la rimozione degli impedimenti alla destinazione e all'utilizzo di tali beni per la presenza di vincoli ipotecari a favore di istituti di credito.
Donatella Poretti
Qui il testo dell'interrogazione