DALLE PARETI APERTE
Strappare via chi ami dal cuore della carne
è come sradicare i muri dalla terra.
Ma nessun urto mai, per quanto sia violento,
riesce a estirpare da dentro il fondamento.
La forza che si avventa e che l’afferra
smuove la base e la dissesta dal suo centro,
spezza e squarcia fette intere, svelle
molti dei suoi bracci lasciati lì sospesi
dalle pareti aperte come l’armadio e la credenza
nella cascata livida della materia inerte
ormai disidratata di ogni vivida presenza,
senza però arrivare nell’imo del più fondo
mozzata sì la testa, ma non le sue radici
ancora più attecchite nel fianco dell’abisso
dove intanto resta, sia pure violentata,
contro ogni furto e errore la vita abbarbicata.
Paolo Ruffilli