Prima di lasciare l’isola Jimmy Carter ha auspicato la liberazione di Gross, il rientro in patria delle cinque spie cubane (che secondo le fonti governative vengono definite eroi), la fine dell’embargo e un’apertura politica da parte dell’Avana nei confronti degli oppositori. L’ex presidente statunitense è stato ricevuto ieri da Fidel Castro.
Jimmy Carter ha approfittato della sua ultima giornata cubana per auspicare la fine dell’embargo commerciale degli Stati Uniti nei confronti di Cuba. «Penso che dobbiamo eliminare l’embargo, ma al tempo stesso spero che in un prossimo futuro tutti i cubani siano liberi e che gli statunitensi possano venire senza problemi a Cuba», ha detto Carter.
L’ex presidente statunitense ha fatto visita all’imprenditore nordamericano Alan Gross, condannato a 15 anni di prigione per aver distribuito telefoni satellitari. «Ho incontrato Alan Gross, un uomo che a mio parere è innocente, credo che dovrà essere liberato perché non ha commesso alcun reato», ha detto Carter nel corso di una conferenza stampa. Carter ha auspicato che l’imprenditore ottenga un indulto o una scarcerazione per motivi umanitari. L’ex presidente ha aggiunto che anche le cinque spie (o eroi, secondo le preferenze) prigioniere negli Stati Uniti dovranno essere scarcerate, perché hanno ormai scontato 12 anni di reclusione.
Carter ha incontrato anche alcuni membri del gruppo dei 75 recentemente scarcerati dal governo, le Dame in Bianco, blogger e dissidenti. All'Hotel “Santa Isabel” dell'Avana ha ricevuto: Claudia Cadelo, Yoani Sánchez, Oswaldo Payá, Elizardo Sánchez, Laura Pollan, Berta Soler, Óscar Elías Biscet, Héctor Maseda e Ángel Moya.
A tal proposito rimando a quanto pubblicato da Yoani Sánchez sul blog Generacion Y, dove racconta di un colloquio informale e affettuoso che si è concluso con un regalo fatto dai dissidenti a Carter. Segnalo infine anche una galleria fotografica di questo storico incontro di Carter con la società civile cubana.
Nel corso della conferenza stampa, Carter si è rivolto ai governi di Cuba e degli Stati Uniti, spingendoli a fare passi avanti per migliorare i rapporti bilaterali. Al tempo stesso, Carter si è augurato che in futuro L’Avana ascolterà le richieste degli oppositori. L’ex capo di Stato si è detto favorevole al fatto che il presidente Barack Obama tolga Cuba dalla lista degli Stati promotori del terrorismo, perché a suo parere tale accusa non è giustificata.
«Prima di incontrare il presidente Raúl Castro, con il quale ho avuto un lungo dialogo, nelle prime ore della mattina ho parlato con Fidel Castro, che mi è parso godere di buona salute. Mi ha fatto piacere averlo rivisto. Ci siamo salutati da buoni amici», ha concluso Carter.
Il generale Raúl Castro, al termine del lungo colloquio con Carter, ha detto alla stampa che è stato fruttuoso e foriero di buone speranze per il futuro. «Carter è stato il miglior presidente che gli Stati Uniti abbiano mai avuto», ha detto il capo di Stato cubano ai giornalisti.
Gordiano Lupi