Nella vita di una persona comune apparire in televisione è sempre una cosa che dà soddisfazione. Ho pensato che avrei avuto paura, nervosismo, ansia. Invece no, quando ho visto il mio banner e la mia foto nel programma “Le ragioni di Cuba” mi sono sentita orgogliosa. Penso che nel mio blog Octavo Cerco ci siano molti testi politici, in cui senza peli sulla lingua pronuncio parole come totalitarismo, autocrazia e impunità, altri dove con disinvoltura sbeffeggio Fidel e Raúl Castro ma pure altri personaggi sgradevoli del decadente governo cubano. Non so perché, invece, hanno fatto vedere per due volte l'intervista realizzata con Erick J. Mota - scrittore cubano di fantascienza che ha vinto diversi premi nazionali - a proposito del suo romanzo Habana Underguater. Che gente lavora nella Sicurezza di Stato?
Nel caso di Yoani, citare nei dettagli ogni premio vinto è servito solo a dimostrare che a lei non servono finanziamenti, visto che il suo talento è internazionalmente riconosciuto da prestigiose istituzioni. Mi ha sorpreso molto la somma di mezzo milione pronunciata alla fine perché anche se non sono brava in matematica, mi è parsa eccessiva. Nonostante tutto, se Yoani Sánchez (http://desdecuba.com/generaciony) diventa milionaria con i suoi premi e continua ad appoggiare con queste risorse lo sviluppo del libero accesso all'informazione, rompendo il monopolio statale e aprendo nuove strade per la società civile cubana, mi sta bene veder aggiungere altri tre zeri alla cifra diffusa dalla televisione.
Infine, la tenica usata dagli agenti della Sicurezza di Stato di chiamare in modo attraente i loro blog e siti internet per posizionarsi bene nei motori di ricerca, sarà utile su Internet, ma non alla televisione, dove molti cittadini che non hanno mai avuto accesso alla rete delle reti - anche se per loro sarebbe importante nonostante le parole di Elaine Díaz - si saranno chiesti se “Cambiamenti a Cuba”, “L'isola sconosciuta” e “La polemica digitale” non siano titoli abbastanza polemici per essere indicati come controrivoluzionari.
Claudia Cadelo
(da Octavo Cerco, 24 marzo 2011)
Traduzione di Gordiano Lupi