Per finanziare il Fondo unico per lo spettacolo (Fus) e per cancellare la contestata tassa di 1 euro sui biglietti del cinema, il governo ha deciso di aumentare l'accisa sui carburanti. Il rincaro - secondo quanto annunciato dal Sottosegretario Gianni Letta a Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri - sarà nell'ordine di 1-2 centesimi.
Dalla padella nella brace. È proprio il caso. Se prima si trattava di una tassa pagata da un -pur se alto- limitato numero di consumatori, oggi riguarda tutti. Proprio tutti, perché l'aumento del prezzo dei carburanti significa anche aumento dei prodotti che vengono trasportati su gomma (praticamente tutti) e di tutti quei prodotti e servizi che hanno a che fare col consumo di carburanti (anche qui praticamente tutti).
E dopo l'amara constatazione, ogni commento sembra inutile. Prendiamo atto che il Governo non è in grado di rimediare al maltolto (quanto levato al Fus) andando a mettere mano sugli immensi e diffusi sprechi e privilegi. È più comodo e più facile aumentare le tasse sul prodotto di cui nessuno può fare a meno.
Così è, se vi pare.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
Benzina e tasse. Paghiamo ancora
per la guerra di Abissinia
e ora per lo spettacolo
Nel prezzo della benzina è compreso anche il costo per la guerra in Abissinia. Incredibile? No, è proprio così e non solo. Ora il governo ha annunciato un aumento delle accise, in pratica una tassa, sul prezzo del carburante per finanziare il Fondo per lo spettacolo (Fus). Ciò determinerà un aumento degli introiti non solo per l'accisa ma anche per l'Iva che si applica sull'accisa, in sostanza una tassa, l'Iva viene applicata su una altra tassa, l'accisa. Dunque, doppio incasso per lo Stato.
Riportiamo qui sotto tutti gli eventi che hanno determinato un aumento delle accise sulla benzina.
* 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
* 14 lire per la crisi di Suez del 1956;
* 10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
* 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966;
* 10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
* 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
* 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980;
* 205 lire per la missione in Libano del 1983;
* 22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
* 39 lire (0,02 euro) per il rinnovo del contratto degli autoferrotranviari del 2004.
* Ora si aggiungeranno 2 centesimi per il Fondo unico per lo spettacolo.
Il tutto per 0,27 euro. Guarda caso gli ultimi due aumenti sono stati fatti dal governo Berlusconi, quello che non voleva mettere le mani in tasca agli italiani.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
(Vignetta in calce, di Joshua Held,
e scheda di Mastrantoni da www.aduc.it, 24 marzo 2011)