Tante sono le iniziative per festeggiare i papà italiani, ma quella messa in atto dall’associazione Androlife, che si occupa di andrologia e infertilità maschile, è sicuramente la più interessante.
Lo scorso 16 marzo infatti l’associazione ha presentato e indetto la campagna nazionale per la prevenzione dell’infertilità in Italia. Testimonial: il calciatore Francesco Totti scelto dall’associazione per il carisma, la fama e la sua vicinanza al mondo giovanile. Fino al 25 marzo, telefonando al numero verde 800 100122, sarà possibile prenotare una visita andrologica gratuita. La campagna nazionale di prevenzione dell’infertilità maschile si è resa necessaria in quanto sembra che ben il 40% di uomini tra i 18 e i 30 anni abbia problemi di concepimento, ma che secondo la SIAMS (Società di Andrologia e Medicina della Sessualità) nel 2010 soltanto 2 uomini su 10 si siano sottoposti ad una visita specialistica andrologica.
Il problema, assai sottovalutato, dunque c’è, e quale miglior VIP se non il calciatore giallo rosso per convincere gli Italians do it better a farsi fare una piccola e indolore revisione? Perché nel belpaese l’infertilità, specie quella maschile, resta un tabù in quanto in molti casi, per ignoranza, si pensa che le capacità riproduttive siano direttamente proporzionali alla prestanza sessuale. Niente di più errato. Basta un’infezione asintomatica, un varicocele causato magari da una pallonata, un lungo periodo di stress, squilibri ormonali o una genetica “azoospermia” e le capacità di generare piccoli italiani si dimezzano drasticamente. Ma gli uomini, specie i più giovani, non lo sanno o se ne sono a conoscenza, il più delle volte cacciano la testa nella sabbia. Ciò è comprovato dal grande disagio nelle coppie infertili quando lo specialista “intima” una visita andrologica al partner maschile.
Finalmente in un Paese nel quale “i figli te li manda il Signore”, un’associazione ha avuto il coraggio e il tempismo di indire una campagna informativa sull’infertilità a dimostrare che questa esiste e che non deve essere né ignorata né denigrata in nome del tanto sbandierato “machismo italiano”. E a questo punto il Francesco nazionale, già papà di due bambini, una “ola” per la disponibilità e il coraggio se la merita proprio.
Ma l’aspetto interessante di questa iniziativa è che a dare lo start up sia stata un’associazione di andrologia e non di ginecologia. Insomma, “Marte” questa volta è stato più intraprendente e coscienzioso di “Venere” la quale da sempre è in prima linea per le campagne informative a carattere sanitario o sociale (tumore al seno, stalking, anoressia). Quante donne VIP in questi ultimi anni marchiati dalla legge 40 e dai dibattiti che ad essa sono seguiti, hanno avuto il coraggio di metterci la faccia? A memoria forse solo Sabrina Ferilli quando si è trattato di propagandare il referendum nel 2005. E le altre? Molte attrici e donne pubbliche italiane hanno beneficiato di Madre Provetta senza dirlo o hanno reso pubblica la loro lunga sofferenza riproduttiva, senza mai perorare la causa. Oppure sono le associazioni d’infertilità che, nonostante abbiano forse pensato ad una campagna informativa, non hanno trovato i fondi o hanno avuto i bastoni tra le ruote limitandosi così al tam-tam in rete, a numeri rosa provinciali o alla pubblicazione di alcuni libri. Figuriamoci trovare una testimonial!
Sarebbe dunque auspicabile che per la festa della mamma del 2012 o per l’8 marzo anche altre associazioni d’infertilità o lo stesso Ministero della Salute propongano agli Italiani e alle Italiane una nuova campagna informativa sull’infertilità che abbia al centro la donna o meglio, la coppia, in quanto il calo demografico italiano non dipende soltanto dal welfare come invece molti politici continuano a farci credere.
Per info: www.androlife.it
Simona Borgatti